Montezemolo, una vita da numero uno

Cacciato dalla Ferrari, ha impiegato poco per ricollocarsi

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L'operazione orchestrata dai vertici della FIAT che ha portato al suo allontanamento dal vertice della Ferrari ha lasciato il segno solo nell'orgoglio di Luca di Montezemolo. Tempi e modi dell'avvicendamento sono stati difficili da smaltire per un manager che si sentiva inattaccabile. Eppure l'uomo che detiene il record del mondo di poltrone da presidente, o come minimo di amministratore delegato, non ha perso troppo tempo per piazzarsi su altri ponti di comando. Il vertice dell'organizzazione dei Giochi Olimpici di Roma 2024 - anno in cui Montezemolo troverà 87 candeline da spegnere sulla torta) – si aggiunge alla presidenza del gruppo Alitalia targato Ethiad. Una carriera fuori dalla norma iniziata all'indomani del primo addio alla Ferrari. L'anno era il 1997. Montezemolo diventa responsabile delle relazioni esterne della FIAT e presidente della Sisport. A seguire diventa amministratore delegato della holding che controlla il quotidiano La Stampa.

Nel 1984 passa alla Cinzano, nel ruolo di amministratore delegato oltre a gettarsi anima e corpo nell'avventura di Azzurra nell'Americas Cup. Che lo sport fosse parte del suo DNA lo dimostrano i quattro anni al comando del comitato organizzatori dei mondiali di calcio e sempre nel mondo del pallone reasta anche dopo Italia '90 diventando vicepresidente della Juventus, carica alla quale si affianca quella di amministratore delegato delle RCS Video. Montezemolo ha poco più di quarant'anni ma il curriculum è già da record del mondo. Tuttavia il bello deve ancora venire. Trattasi del ritorno alla Ferrari, 1991 l'anno, presidente ovviamente la carica. A Maranello resta 23 anni rilanciando la produzione stradale e mettendo assieme un gruppo di lavoro che con Michael Schumacher riscrive la storia della Formula 1. In quel magnifico viaggio trova il tempo per accumulare altre presidenze. FIAT e Confindustria su tutte, poi Maserati, Luiss, Fiera di Bologna, NTV e Telethon. La mossa di Sergio Marchionne pareva destinata a compromettere la caccia alle poltrone pregiate di Luca di Montezemolo. Ma il manager con il pullover non ha fatto i conti con il talento infinito dell'ex protetto della famiglia Agnelli. Un bel colpo di coda e oplà! Doppia poltrona per questo signore di 67 anni, abilissimo nelle pubbliche relazioni, con la voglia matta di allontanare il più possibile il momento della pensione.

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