Atletica: si è spento Roger Bannister, il primo uomo sotto i 4 minuti sul miglio

Il 6 maggio del 1954, a Oxford, il medico inglese scrisse una pagina storica del mezzofondo

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Lutto nel mondo dell'atletica. E' morto a Oxford, all'età di 88 anni, Roger Bannister, il primo uomo al mondo a scendere sotto la barriera dei 4 minuti nel miglio. Lo ha reso noto la famiglia dell'ex campione, che dopo essersi ritirato dall'attività agonistica si era dato alla professione medica. Il 6 maggio del 1954, sulla pista con fondo in cenere di Oxford, Bannister aveva corso in 3'59"4 compiendo un'impresa che all'epoca era ritenuta impossibile. Pochi mesi dopo, il mezzofondista inglese aveva battuto l'arcirivale australiano John Landy nella gara dei Giochi dell'Impero a Vancouver, quando ambedue erano andati sotto ai 4 minuti: per questo quella gara era stata ribattezzata il 'Miglio dei Miracoli'.

A Oxford aveva scritto la storia dell'atletica e a Oxford si è spento, 64 anni dopo quel giorno di maggio in cui aveva abbattuto il muro dei 4 minuti sul miglio. Un tempo, allora, stratosferico.

In pista, con Roger Bannister, c'erano quel 6 maggio altri due atleti: Chris Chataway e Chris Brasher. Un lavoro d'equipe per Roger, da poco laureatosi in medicina: obiettivo dichiarato il primato mondiale sul miglio, allora dello svedese Gunder Hagg in 4'1”4, obiettivo sperato e agognato quello di abbattere il muro.

Brasher la prima lepre, Chataway la seconda, a tirare sino alle ultime 220 yard. Poi solo Bannister e un finale mozzafiato, in tutti i sensi, con gli ultimi centodieci metri coperti in meno di 17 secondi prima di crollare a terra, esausto e quasi privo di coscienza subito dopo il traguardo.

Alla fine il crono fermato a 3' 59” 4: primato mondiale, muro abbattuto e un uomo, per sempre, nella storia.

Una storia raccontata, per chi volesse conoscerla meglio, nel film del 1988 di Jim Goddard The four minute mile, in quello del 2005 Four minutes di Charles Beeson e nel documentario Bannister: Everest on the track. Il titolo più azzeccato, perchè in effetti, dopo l'impresa del 29 maggio 1953 compiuta da sir Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzing Norgay, della conquista di un nuovo Everest si trattò.

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