CINEMA DI MONTAGNA

Alpinismo e skyrunning animano Cervino CineMountain, il festival della Valtournenche 

Lo sport in natura grande protagonista dell'ormai tradizionale rassegna cinematografica estiva ai piedi della Gran Becca

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Alpinismo e skyrunning animano Cervino CineMountain, il festival della Valtournenche  - foto 1
© Cervino CineMountain Press Office

Visivamente in linea con la sua suggestiva e un po’ straniante … locandina effetto-mare, alla ventiseiesima edizione di Cervino CineMountain della Valtournenche sono “approdate” una cinquantina abbondante di candidature all’Oscar del Cinema di Montagna. Cervinia e il suo glamour alpino, i villaggi di Chamois e La Magdeleine ma soprattutto il capoluogo Valtournenche hanno ospitato da sabato 29 luglio a sabato 5 agosto, proiezioni, incontri, eventi collaterali, fino alle premiazioni che hanno avuto luogo in una location carica di storia (locale ma non solo) e di memoria: la caratteristica Piazzetta delle Guide di Valtournenche. Sia tra le pellicole che tra gli incontri, un ruolo importante lo hanno avuto i risvolti del festival legati allo sport: quello outdoor ed in particolare quello legato alla montagna.

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© Giuseppe Geppo Di Mauro

Molto significativa, da questo punto di vista, la presenza - lunedì 31 luglio alla proiezione di “Peaks Of Energy”, lungometraggio dedicato alla loro impresa - delle Guide Valdostane che nel corso delle loro spedizione dell’estate 2022 hanno scalato Nanga Parbat, Broad Peak e K2. “Peaks Of Energy” ha vinto CCM 2023 nella nuova sezione Versante Sport. Ad assistere in prima fila alla proiezione del film e poi ad ascoltare le testimonianze delle Guide (e ad impreziosire la serata) nientemeno che il novantunenne Kurt Diemberger, pioniere dell’alpinismo sulle montagne più alte del pianeta e antesignano del cinema d’alta quota. Ventiquattr’ore più tardi - martedì 1. agosto - a far registrare il tutto esaurito nella sala del Centro Congressi di Valtournenche è stata la serata dedicata allo skyrunning.

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© Giuseppe Geppo Di Mauro

Sul palco Marino Giacometti (unanimemente considerato l’inventore della disciplina più “alta” e sfidante della corsa in natura), il pioniere “sky” Bruno Brunod e la Guida Rinaldo Carrel (primo italiano in vetta all’Everest settant’anni fa insieme a Mirko Minuzzo) che ha fornito un contributo ad altissima fedeltà sul rapporto tra l'alpinismo e la forma più veloce e acrobatica di correre in montagna. Il clou della serata è stato però senza ombra di dubbio - in collegamento video dalla Norvegia con Kilian Jornet i Burgada, il re all-time e indiscusso dello skyrunning. A fornire l’occasione per una così alta concetrazione di campioni e personaggi, la presentazione di “A ognuno il suo Everest” di Giacometti che - non va dimenticato - è anche il “presidentissimo” di ISF, la Federazione Internazionale Skyrunning, organizzatrice – tra l’altro - delle Skyrunner World Series, il cui gran finale (gli SkyMasters) avrà luogo sabato 28 ottobre nella Limonextreme di Limone sul Garda, in provincia di Brescia.

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© S. Gatti

Ad aprire Cervino CineMountain ventiventitré erano state “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, raccontato da Alessandro Borghi, protagonista del film successo mondiale insieme a Luca Marinelli. Negli otto giorni di festival sul palco si sono alternati alcuni tra i maggiori conoscitori del mondo dell’alta quota: i già nominati Marino Giacometti, Bruno Brunode Rinaldo Carrel, gli alpinisti Hervé Barmasse (originario proprio di Valtournenche), Anna Torretta, Edu Marin, François Cazzanelli (di Cervinia), Yannick Graziani, Emrik Favre e Stefano Stradelli, l’attore Giuseppe Cederna (tra i protagonisti di “Mediterraneo”), i giornalisti Linda Cottino e Marco Albino Ferrari, il conduttore storico di Melaverde Edoardo Raspelli, il funambolo Nathan Paulin e tanti altri ancora. Insieme a loro anche registi, sceneggiatori, attori e produttori che hanno scelto il festival ai piedi del Cervino per incontrarsi e presentare le loro opere cinematografiche.

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© Giuseppe Geppo Di Mauro

A chiudere gli appuntamenti con le matinées, sempre nella Piazzetta delle Guide e in collaborazione con La Vagues, è stato il vino: quello eroico, prodotto oltre i mille metri di quota da vignaioli animati dalla passione, che con impegno sfidano le difficoltà di produrre in condizioni a volte estreme. Protagonista d’eccezione - davanti ad un pubblico numerosissimo - è stato Edoardo Raspelli, volto storico del giornalismo enogastronomico, conduttore per ventuno anni del programma tv di successo di Canale 5 “Mela Verde” su Canale 5, nonché uno dei più celebri e storici critici gastronomici italiani. Con umorismo, conoscenza ed esperienza, Raspelli ha raccontato le eccellenze del territorio valdostano, in una interessante chiacchierata con Giulio Moriondo (studioso e vignaiolo valdostano, creatore dell’azienda ViniRari), con lo scrittore e attore di cinema e teatro Giuseppe Cederna e con Ilaria Bavastro, vignaiola e fondatrice di Le Vieux Joseph.

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© Cervino CineMountain Press Office

Venendo al concorso cinematografico vero e proprio, a prendervi parte cinquantatré pellicole (cinquanta in concorso e tre fuori concorso), selezionate tra le oltre trecentocinquanta candidature pervenute agli organizzatori da novanta Paesi diversi, tra cui ventitré anteprime tra italiane, mondiali e internazionali.

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TUTTI I VINCITORI DELLA XXVIESIMA EDIZIONE DI CERVINO CINEMOUNTAIN

Ad aggiudicarsi l’Oscar del cinema di montagna, il Grand Prix des Festivals Conseil de La Vallée assegnato alla migliore tra le opere vincitrici dei principali Festival di settore, è stato il film americano AN ACCIDENTAL LIFE. Il documentario della regista Henna Taylor è un ritratto profondamente personale e vulnerabile di Quinn Brett, un'ambiziosa arrampicatrice da record che si sforza di dare un significato alla sua tragedia. Mentre era all'apice della sua carriera atletica, l'alpinista e velocista ha vissuto uno degli incidenti più traumatici nella storia dell'arrampicata su roccia, che la lascia paralizzata dalla vita in giù e la costringe a mettere in discussione la sua identità e la sua comunità. L’esperienza vissuta, condivisa attraverso questo film, sfida a riconoscere gli stereotipi e forse ad affrontare alcuni dei pregiudizi legati al privilegio dei normodotati e alla profonda trasformazione.

Motivazioni: “Una storia di determinazione e coraggio. Una tragedia che potrebbe fermare la scalata verso il successo della protagonista. Ma che offre anche una nuova visione del suo futuro e della sua nuova identità. Per la delicatezza e l’attenzione con la quale il regista affronta questa storia di fragilità, il premio va a "An Accidental Life”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=YSP0EKgaWeo

Menzione speciale a THE LAST MOUNTAIN, film dell’inglese Chris Terrel, drammatico racconto della storia dell’alpinista britannico Tom Ballard, scomparso insieme a Daniele Nardi mentre tentavano di salire il Nanga Parbat, in Pakistan, nel febbraio 2019. Tom era figlio dell'alpinista Alison Hargreaves, anche lei tragicamente deceduta durante una spedizione sul K2 nel 1995.

Motivazioni: “Con immagini attuali e un vasto archivio, il regista introduce lo spettatore nell'intimità della famiglia Ballard-Hargreaves. Riflessivo e crudo, esplora - senza concessioni - la natura stessa del lutto”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=39EHWdQcV6U

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Al suo primo lungometraggio, il danese Christian Einshøj si aggiudica il Premio Montagne del Mondo con THE MOUNTAINS, l’emozionante spaccato della sua famiglia distrutta da una tragedia e ricostruita in trent’anni di home-video, settantacinquemila foto di famiglia e tre costumi da supereroe attillati, tra le ferite nascoste lasciate sulla sua scia. È una storia di padri e figli, di vaste raccolte di francobolli e riprese amatoriali, di voli a lunga distanza in business class e di tutti gli altri modi in cui fuggiamo, invece di parlare di ciò che fa male - e della redenzione che può seguire quando il silenzio viene rotto e forse finalmente riescono ad arrivare dall'altra parte delle montagne.

Motivazioni: “Una storia di padri e figli. Di una famiglia distrutta che riscopre i suoi legami attraverso video amatoriali e vecchie foto dimenticate. Una tragedia che sembrava aver rotto per sempre le relazioni tra i protagonisti, che la videocamera segue con delicatezza e maestria. Per la capacità del regista di tessere una trama narrativa capace di riunificare una famiglia, il premio va a The mountains”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=EAuKIzLbUww

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Come anticipato sopra, nella nuova sezione Versante Sport grande successo per PEAKS OF ENERGY, l’avvincente racconto della spedizione valdostana in Pakistan nell’estate 2022 che si aggiudica il Premio CAI (Club Alpino Italiano) ma anche il Premio del Pubblico. Sei Guide Alpine locali tentano la scalata, senza ossigeno, di tre montagne del Karakorum (K2, Nanga Parbat e Broad Peak). Nella pellicola di Matteo Forzano, Damiano Levati e Matteo Vettorel le ambizioni personali si intrecciano con legami di amicizia, lavoro di squadra e comunità, sfidando la natura individuale dell'alpinismo himalayano. Protagonisti dell’opera gli alpinisti e Guide Alpine della Valle d’Aosta Marco Camandona, François Cazzanelli, Pietro Picco, Roger Bovard, Emrik Favre e Jerome Perruquet.

Motivazioni giuria CAI: “Il documentario si apre al concetto di bellezza, intesa come piacere nel vedere la gioventù al meglio delle virtù dell’uomo: determinazione, etica, supporto, responsabilità, condivisione e resilienza come dice lo stesso filmato. E noi condividiamo con piacere ciò che ci appare buono ed inevitabilmente bello. Perché ne abbiamo un assoluto bisogno”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=t-9g7vTe4Xs

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Menzione speciale a MOUNTAIN MAN, di Arun Bhattarai. La pellicola segue i numerosi viaggi dell’unico glaciologo bhutanese - Phuntsho Tshering - che ogni anno raggiunge gli angoli più remoti dell'Himalaya, per raccogliere dati sul rapido scioglimento dei ghiacciai, dovuto al cambiamento climatico. Yangchen, sua figlia di undici anni, lo vede scomparire per mesi ogni anno, da quando riesce a ricordare. Durante le sue estenuanti escursioni, l’unico sollievo di Phuntsho è condividere con sua figlia undicenne le proprie avventure, attraverso i filmati che le invia dal cellulare.

Motivazioni: “Per la semplicità e la purezza stilistica con cui il regista, nel suo primo lungometraggio, riesce a raccontare la storia di un uomo disposto a rinunciare a tutto pur di proteggere e difendere la sua montagna”.

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Tradizione, storia e riti sono al centro di CARNE ET OSSA, di Roberto Zazzara, Premio Montagne d’Italia, documentario ambientato a Pacentro, un paesino arroccato tra i monti abruzzesi (meglio noto come paese natale della rockstar Madonna), dove da secoli si tiene una corsa unica nel suo genere, nella quale gli uomini del paese si lanciano da un dirupo di roccia viva, e corrono giù fino al torrente, per poi risalire. È una corsa crudele, che si corre scalzi. Il primo che entra in chiesa vince la cosiddetta Corsa degli Zingari. Un rito ancestrale le cui origini si ignorano, al quale si partecipa per motivi spirituali o materiali, legati all’indissolubile rapporto tra natura e uomo.

Motivazioni: “Straordinario come un documento antropologico e avvincente come un film d'avventura. Le mille voci di una chiamata, tra arcaica sacralità, coraggio e resistenza al dolore, che mette alla prova i piedi e l’appartenenza di un’intera comunità. Un piccolo villaggio d’Abruzzo di cui, grazie a questo film, non dimenticherai più il nome.

Trailer: https://www.movietele.it/video/carne-et-ossa-trailer-film-roberto-zazzara

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Vince il Premio Montagne tout-court (per il miglior cortometraggio) il film di animazione spagnolo EGOLAND di Ignasi López Fàbregas, che con un tocco di umorismo nero toglie il velo su uno dei temi più delicati nel mondo dell’alpinismo, il ruolo della comunicazione. Marek Molek e Bruno Grassi stanno per raggiungere la vetta del Grande Troll, l'ultima e più difficile montagna vergine. Un forte temporale, la stanchezza e le cattive condizioni della neve impediscono loro di raggiungere la vetta per pochissimo. Bruno e Marek discutono sull'opportunità o meno di dire la verità. Durante la pericolosa discesa, uno dei due cerca di convincere l'altro con tutti i mezzi. Nel frattempo, Scott Bacon, l'inviato speciale che copre la notizia, non riesce a contattarli e li aspetta con ansia al campo base.

Motivazioni: “Un meticoloso lavoro di animazione stop-motion che, con acuta ironia e una scelta musicale appropriata, mostra l’ego nel mondo dell’alpinismo”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ZaYgnKq_zjs

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Menzione speciale a FOOTSTEPS, il nuovo film con Manu Delago, protagonista di “Parasol Peak”, trionfatore del Cervino CineMountain 2018. Il musicista e compositore, candidato ai Grammy Awards, ripercorre le sue origini tirolesi, la sua carriera internazionale e il suo amore per la montagna. Nel film, accompagnato della cantante britannica Isobel Cope, Manu insegue un nuovo sogno per unire in un’unica performance le sue passioni.

Motivazioni: “Pur nel breve tempo di un cortometraggio, il film riesce a dare un perfetto equilibrio narrativo potenza, nitidezza dell'immagine che ci riporta alla purezza della montagna e suoni musicali perfetti. Per questo la menzione speciale va a Footsteps”.

Trailer: https://www.facebook.com/watch/?v=1382170672298054

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Il rapporto mutevole con la natura è al centro di NÁTTÚRUBÖND, dei registi Sven Peetoom, Gríma Irmudóttir, Jonathan Damborg, vincitore del Premio Sony per la miglior fotografia. Gli scenari straordinari dell’Islanda fanno da cornice ai quattro protagonisti - un attivista, un ballerino, uno scienziato e un biologo - che si lamentano per la perdita della bellezza e indagano il loro legame con il paesaggio.

Motivazioni: “Un invito alla meditazione e all’ascolto. Al ritorno nei luoghi della durata. Essenziale, cristallina sintesi di pensiero e bellezza naturale. Meraviglia e fragilità. Il corpo della terra è il nostro corpo. Anche la cinepresa ha pelle e cuore. E che occhio!”.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=EN0BC3eOJDY

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Il Premio del Pubblico Grand Prix Circuit, il più votato tra i Grand Prix proiettati nel circuito itinerante del Festival a Chamois e La Magdaleine, va al film russo LIFE OF IVANNA, di Renato Borrayo Serrano, l’intimo racconto di emancipazione di una giovane donna. Ivanna, madre di cinque figli, vive e lavora nella tundra artica insieme alla popolazione dei Nenets. La convivenza con un marito alcolista e le estreme condizioni di vita legate al territorio la spingono a trasferirsi in città per ritrovare un nuovo equilibrio interiore.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=0onexJOLPw0

Il giovanissimo pubblico del Cervino CineMountain assegna il Premio CineMountain Kids, film di animazione più votati dai più piccoli, a BOOM, di Gabriel Augerai, Romain Augier, Laurie Pereira De Figueiredo, Charles Di Cicco, Yannick Jacquin (Francia, 2022, sei minuti), in cui una coppia di ingenui uccelli fa del suo meglio per proteggere le proprie uova dall'eruzione di un vulcano.

www.cervinocinemountain.com

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