ALPINISMO

“Alpinismo è anche rinuncia all'obiettivo per aiutare un compagno in difficoltà”, a Della Bordella il Premio Cala Cimenti  

L’ex presidente dei Ragni di Lecco ha ritirato il premio nell’ambito del Frasassi Climbing Festival nelle Marche

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© Archivio Matteo Della Bordella

La sua autobiografia ha per titolo “La via meno battuta“ e per sottotitolo “Tutto quello che mi ha insegnato la montagna”. Parole che Matteo Della Bordella ha puntualmente tradotto in esperienze sul campo: quelle di maggior successo ma poi anche quelle più drammatiche e dolorose, come il soccorso ai colleghi Tomás Aguiló e Corrado “Korra” Pesce lo scorso mese di gennaio sul Cerro Torre, intervento alla base dell’attribuzione all’alpinista varesino del Premio Cala Cimenti.

“Per l’incredibile soccorso effettuato nel gennaio 2022 sul Cerro Torre agli amici Torre agli amici Tomás Aguiló e Korra Pesce. Dimostrazione assoluta di forza, coraggio, altruismo e solidarietà.” Questa la motivazione che ha portato all’assegnazione del riconoscimento a Matteo Della Bordella, nel corso di una cerimonia che ha avuto luogo all’inizio di settembre scorso nell’ambito del Frasassi Climbing Festival a San Quirico, in provincia di Ancona.

© Archivio Matteo Della Bordella

Giunto alla sua seconda edizione, il premio è stato istituito in memoria dell’alpinista piemontese Carlalberto Cimenti, per tutti semplicemente “Cala”, scomparso sotto una slavina all’inizio di febbraio del 2021 insieme all’amico Patrick Negro, durante un’uscita scialpinistica in Alta Valle Susa. Il riconoscimento viene assegnato a chi si distingue per le sue azioni in montagna, per i valori non solo alpinistici ma anche etici e morali con cui vive la sua passione. Valori ai quali Della Bordella ha tenuto fede fino in fondo, guidando le prime operazioni di soccorso dell’altro alpinista italiano Corrado “Korra” Pesce (rimasto in parete) e di quello argentino Tommy Aguiló (sopravvissuto), travolti da una frana di pietre e ghiaccio sulla via di discesa dal Cerro Torre, la guglia patagonica sulla quale - solo poche ore prima - la cordata italo-argentina e quella di MDB (completata da David Bacci e Matteo De Zaiacomo) si erano trovati impegnati ad arrampicare lungo due distinte ma vicinissime, sulle pareti est e nord del Torre stesso.

© Archivio Matteo Della Bordella

“Un riconoscimento importante, che non si ferma alla celebrazione di un evento ma che mette in primo piano un’importante condivisione di valori. Quelli su cui si dovrebbe basare l’alpinismo. Alpinismo significa anche aiuto reciproco, significa saper rinunciare ad un obiettivo e spendersi fino al proprio limite per aiutare un compagno in difficoltà. Valori che Cala Cimenti ci ha lasciato con il suo modo di intendere l’alpinismo. Per questa ragione sono onorato di essere stato insignito di questa onorificenza, ma lo sono ancora di più perché il Premio Cala Cimenti permette di dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno”.

© Archivio Matteo Della Bordella

Queste le parole di Matteo Della Bordella al momento di ricevere il premio Cala Cimenti che - ci permettiamo di aggiungerlo - chiude un periodo molto intenso del 2022 dell’alpinista varesino che, dopo la spedizione sul Cerro Torre (con l’apertura della via Brothers in Arms), era proseguita con la seconda edizione dell’operazione di arrampicata sostenibile “Climb&Clean” sulle falesie della Penisola (ripulite da ogni genere di immondizia), per poi culminare nel mese di luglio in Sudamerica con l’apertura della via “Valore Alpino” sul granito del Siula Grande (metri 6344) nelle Ande del Perù, in cordata con i colleghi della SMAM (Sezione Militare di Alta Montagna) del corpo degli Alpini, per celebrarne il 150esimo anniversario.

© Archivio Matteo Della Bordella

A dare valore al premio Cala Cimenti la consegna di un assegno da mille euro da parte di Erika Siffredi (moglie di "Cala"), che il vincitore ha facoltà di devolvere a una o più realtà da lui ritenute meritevoli. Nel caso di MDB la scelta è caduta su ClimbArmy (in supporto agli alpinisti ucraini) e su Casa Matteo Varese che opera in ricordo dell’amico Matteo Pasquetto, scomparso nell’agosto del 2020 sul Monte Bianco, subito dopo aver aperto una nuova via sulla parete est delle Grandes Jorasses, proprio con Della Bordella. Il premio è stato diviso in parti uguali tra le due associazioni che qui sotto presentiamo, allo scopo di diffonderne maggiormente le finalità.

© Archivio Matteo Della Bordella

Casa Matteo Varese è una realtà no-profit immaginata e costruita dalla famiglia di Pasquetto per mantenerne vivi memoria e spirito, che nasce da un desiderio: una vita buona per i giovani. È un desiderio diventato luogo di pensiero, di progettazione e di esperienze concrete nelle quali adulti e ragazzi possono aprire finestre di speranza per dire che un futuro buono c’è: è nelle relazioni, nella cura dell’altro, nel rapporto tra generazioni, nel rispetto del creato, nell’incontro con la bellezza, nel contributo che ciascuno può dare per la Vita. È un desiderio che diventa spazio reale di incontro che profuma di “casa”, realizzazione di percorsi pensati ad hoc per ogni singolo ragazzo, laboratorio dove la creatività diventa generativa di bene. Per tutti, ma con una predilezione per i più giovani, come voleva Don Bosco.

www.casamatteovarese.it

ClimbArmy è una realtà che intende sostenere gli alpinisti ucraini rimasti nel loro Paese per difenderlo, insieme a famiglie e amici. Un Paese oggi distrutto dalla violenza e dalla ferocia della guerra. ClimbArmy non è quindi un fondo di beneficienza, ma una comunità di alpinisti ucraini disposta ad aiutare altri alpinisti rimasti in Ucraina, proteggendoli e massimizzando l'efficienza dei loro sforzi.

www.climbarmy.org

Matteo Della Bordella è sostenuto da: KARPOS – VIBRAM KONG - SCARPA - DF-SPORT SPECIALIST - EVILEYE EYEWEAR - FERRINO PROGETTO SOFTWARE

© Archivio Matteo Della Bordella

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