NASCAR CONTRO IL RAZZISMO

La NASCAR va in doppia cifra ad Atlanta, Harvick vince la 500 Miglia ed allunga in classifica

Kevin Harvick vince a mani basse la 500 Miglia di Atlanta, dove la NASCAR si schiera contro il razzismo

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Si era imposto lo scorso 17 maggio a Darlington, dove il campionato NASCAR aveva ripreso il proprio cammino dopo due mesi di sospensione per l'emergenza sanitaria e ad Atlanta, decimo appuntamento della serie, Kevin Harvick ha fatto il bis nel giorno in cui la serie più popolare degli USA si è schierata senza incertezze contro il razzismo, subito prima dello show su una pista alla quale il pilota californinano è particolarmente legato.

All'asfalto dell'Atlanta Motor Speedway Kevin Harvick ha legato il ricordo del momento più significativo della sua carriera: il primo successo assoluto nel 2001, a tre sole settimane di distanza dalla morte di Dale Earnhardt nella 500 Miglia di Daytona. Del sette volte campione NASCAR, l'allora giovanissimo Harvick aveva appena preso il posto nel team Richard Childress, Per questo, percorrendo a ritroso la pista nel corso del giro d'onore, Harvick ha sollevato un braccio fuori dall'abitacolo facendo segno "tre" con le dita della mano, in memoria del numero 3, portato in pista per anni da "The Intimidator".

Ad Atlanta Harvick si è imposto per la terza volta in carriera e lo ha fatto tagliando per primo il traguardo al volante della Ford numero 4 dello Stewart-Haas Racing davanti alle due Toyota Joe Gibbs Racing di Kyle Busch (campione NASCAR nel 2015 e lo scorso anno) e di Martin Truex Jr. (campione 2017). Ad aggiungere significato alla giornata la presa di posizione dell'intero movimento NASCAR nei confronti della sollevazione popolare in corso nel Paese da un paio di settimane, seguita alla morte di George Floyd lo scorso 25 maggio a Minneapolis. Un momento di silenzio e di rflessione, reso ancora più profondo dalle tribune deserte (si continua a correre a porte chiuse) è stato osservato ad Atlanta sulla griglia di partenza, prima del via della 500 Miglia, e la NASCAR ha emesso un comunicato  di condanna del razzismo:

"La famiglia della NASCAR prova dolore e rabbia rispetto ai momenti immensamente preoccupanti che il nostro Paese sta attraversando. Per superarli e progredire come nazione siamo chiamati a sollevarci contro razzismo, odio, violenza insensata e perdite di vite umane. E dobbiamo sentire la responsabilità di guidare un cambiamento positivo. Anche se il nostro sport ha fatto molti progressi nel corso degli anni, molto resta ancora da fare e noi abbracciamo la responsabilità di fare la nostra parte per superare le divisioni razziali che ancora esistono nel nostro Paese. La nostra dedizione nel promuovere eguaglianza sociale e inclusione continua e non vacillerà mai.

Intanto la vittoria di Atlanta (51esima in carriera) permette al 44enne Harvick di allungare in classifica, approfittando del mezzo passo falso dei suoi più diretti inseguitori: Joey Logano (Ford  del Team Penske) non è riuscito a fare meglio della decima piazza finale ed ora è staccato di 48 punti dal leader mentre Chase Elliott (ottavo al traguardo con la Chevrolet Hendrick Motorsports) si trova ora terzo della generale a 56 punti dalla vetta. Per entrambi l'occasione di rifarsi sotto (e per Harvick quella di continuare la caccia al titolo-bis dopo quello 2014)  arriva subito: l'undicesima tappa della NASCAR (di nuovo una 500 Miglia) è in programma mercoledì 10 giugno a Martinsville.

 

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