Petrucci, dall'impresa alla Dakar alla Superbike Usa

"Esperienza incredibile, molto faticosa, ma densa di soddisfazioni. E sono nella storia del motociclismo. Ma in America sarà dura"

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Danilo Petrucci non ha vinto, ma il suo debutto alla Dakar è stato memorabile. Il ternano è stato il primo pilota proveniente dalla MotoGP a vincere una tappa del raid più famoso e duro del mondo e al suo rientro in Italia è stato giustamente festeggiato con una giornata speciale alla Nolan, l'azienda bergamasca che da 12 anni gli fornisce il casco. "È stata un'esperienza incredibile, molto faticosa, ma allo stesso tempo densa di soddisfazioni. Nonostante gli imprevisti, sono riuscito a portarla a termine e conquistare un record, entrando così nella storia del motociclismo", ha detto Petrucci, in gara in Arabia con una Ktm.

"Da 12 anni Nolan Group è al mio fianco e mi ha sempre supportato e sostenuto in tutte le tappe della mia carriera. Anche alla Dakar, il mio casco si è dimostrato all'altezza sia nelle performance, che nelle cadute. Sono molto felice di essere in Nolan, perché questo brand ha creduto in me fin dall'inizio e per me non è un semplice sponsor, bensì è come una seconda famiglia", ha aggiunto.

Adesso, però, è tempo di tornare all'asfalto. Lo aspetto il campionato americano Superbike, dove correrà con una Ducati. "Dall'Igna prima di partire per la Dakar mi h detto di stare attento e che mi avrebbe seguito. Mi è sempre piaciuto l'affetto per me che hanno continuato ad avere le persone in Ducati. Io sono stato il collaudatore della prima Panigale dieci/dodici anni fa. In Usa devo vincere? Sarà dura, l'obiettivo è far come alla Dakar: divertirmi e divertire anche gli altri. Nei miei sogni al momento c'è solo l'America, poi vediamo. Non ho pianificato né il ritorno in MotoGP, nè il Mondiale Superbike. Pensiamo a una cosa per volta", ha detto a Sky.

Ma a gennaio 2023 lo rivedremo alla Dakar? "Perché no? Mi piacerebbe, sarebbe figo tornarci".

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