Il 3-0 a Barcellona ha scritto la storia della Roma che ora è in semifinale di Champions: "E' giusto che i giocatori festeggino nello spogliatoio - ha commentao Di Francesco -, all'interno noi ci abbiamo sempre creduto. Ora però ambiamo alla finale di Kiev, perché porsi limiti?". Una vittoria anche tattica: "Ho fatto delle scelte, ma sono contento di aver visto una mentalità vincente. Ora dobbiamo essere bravi a guardare avanti".
La Roma ha scritto una pagina di storia rimontando il Barcellona in Champions League: "E' giusto che si festeggi nello spogliatoio perché lì dentro ci credevamo veramente. Abbiamo fatto una grande impresa e ce lo meritiamo, ma dobbiamo puntare sempre a qualcosa di più - ha commentato Di Francesco -. Domenica c'è il derby e dovremo essere bravi". Una vittoria tattica: "Mi sono preso le brutte parole dopo le sconfitte, ma non mi interessa ora. Sono felice per la squadra, è la mentalità che ha fatto la differenza. Siamo stati aggressivi dall'inizio e ho scelto la difesa a tre per ridurre l'ampiezza del Barcellona e ho usato i due attaccanti per ripartire meglio. Sono contento di aver dato una mentalità vincente ai ragazzi per questa serata".
"Nella testa dobbiamo ancora fare il salto di qualità - ha continuato Di Francesco -, ma stiamo raccogliendo i frutti di un grande lavoro. Mi prendo i complimenti come le critiche, ma guardo già avanti. Finale? Perché non crederci? Ora è il nostro obiettivo, non vogliamo accontentarci". Positiva anche la prova di Schick: "E' un grande giocatore e ho usato questo 3-5-2 per aiutarlo e avvicinarlo a Dzeko. E' stato pericolosissimo e a livello tattico è stato eccellente".
La festa è lasciata ai giocatori: "Io sono molto professionale e trasmetterò la mia serietà ai giocatori. Festeggio con la famiglia, ma penso che potremo festeggiare qualcosa di più importante in futuro".
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