Aus Open: Djokovic in semifinale

Il serbo affronterà Pouille, che ha battuto Raonic. Tra le donne miracolo Pliskova contro Serena Williams

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Novak Djokovic vola in semifinale agli Australian Open. Il serbo sfrutta il ritiro del giapponese Kei Nishikori sul 6-1, 4-1. Nole sfiderà il francese Lucas Pouille, che ha eliminato il canadese Milos Raonic (7-6, 6-3, 6-7, 6-4). Tra le donne, Karolina Pliskova batte Serena Williams in una gara incredibile: sotto 5-1 nel terzo set, la ceca annulla quattro match point e recupera fino al 7-5. In semifinale sfiderà la giapponese Naomi Osaka.

Novak Djokovic è abituato a fare la voce grossa con Kei Nishikori, che lo ha battuto solo due volte in carriera. Questo quarto di finale, però, non dovrà dargli molta soddisfazione: il serbo gioca un match a sé, perché Nishikori non è mai in partita. Nole domina sin dal primo set, conquistando subito il break. Nishikori è atteso alla partita perfetta, invece è lento, sbaglia molto. Il serbo si limita al compitino per regolare l'avversario, e il primo set scorre via in 31 minuti: 6-1. Un punteggio preoccupante per il giapponese. Lo è ancora di più il suo linguaggio del corpo: Nishikori è svuotato, continua a scuotere la testa di fronte ai colpi vincenti del numero 1 al mondo. Sembra soffrire le tossine di un torneo che gli ha riservato due sfide chiuse al quinto set e gli ha tolto sempre più energie. Non sorprende che debba intervenire il fisioterapista dopo la fine del primo parziale. Il corso della gara, tuttavia, non cambia: Djokovic ruba il servizio all'avversario nel terzo game, mette in mostra un dritto ingiocabile e taglia le gambe, qualora ce ne fosse bisogno, al giapponese, che si arrende al dolore e abbandona la partita nel secondo set, sul 4-1. Nole sfiderà in semifinale Lucas Pouille, che batte Milos Raonic per 7-6 (7-4), 6-3, 6-7 (2-7), 6-4. Mai il francese aveva vinto un match nel tabellone principale degli Australian Open. Mai aveva raggiunto una semifinale in uno Slam. Mai Raonic gli aveva concesso un set nelle sfide precedenti. I tabù si infrangono nel giorno più importante: Pouille mette in mostra un grande tennis e sconfigge meritatamente una delle racchette più calde del torneo. Raonic serve meno bene rispetto agli altri turni, forse accusa la stanchezza provocata inevitabilmente da un tabellone più difficile (il canadese viene dai match contro Kyrgios, Wawrinka, Herbert e Zverev). Pouille, uno dei migliori colpitori del circuito, ne approfitta e si porta avanti di due set. Nel secondo parziale fa il Raonic e lascia le briciole al servizio: quattro punti persi in cinque turni di battuta. Nel terzo, il francese sciupa quattro palle break, Raonic è bravo a resistere e domina il tie-break. Il canadese si arrende solo al quarto parziale: sotto 5-4, ha la forza di annullare due match-point, prima di sbagliare il rovescio lungolinea decisivo. Pouille esulta, lo stesso fa sugli spalti Amélie Mauresmo, sua nuova allenatrice. La sensazione è che la stella di Pouille, affermata in questo Australian Open, non si eclisserà facilmente: Djokovic è avvertito. Le semifinali, con Nadal-Tsitsipas nell'altra parte del tabellone, potrebbero riservare sorprese.

Nel tabellone femminile, incredibile match tra Karolina Pliskova e Serena Williams, finito 6-4, 4-6, 7-5 per la ceca. Non è il risultato in sé a sorprendere: Pliskova sta giocando un tennis solidissimo, che punta molto sul servizio e non concede quasi niente all'avversaria. È l'andamento della gara a stupire. Una partita che vede tre fasi: Pliskova non sbaglia niente nelle fasi iniziali e vince il primo set, l'americana alza il livello di gioco e rimonta nel secondo parziale, terzo set teatrale nella sua drammaticità. Serena strappa due volte il servizio all'avversaria ed è avanti 5-1 potendo servire per il match-point. Nella prima battuta il giudice di linea chiama un fallo di piede. Il pubblico mormora, come se fosse un affronto alla Regina. Eppure ci sarebbe tutto il tempo per rimediare. Nella seconda di servizio Williams prende una storta alla caviglia sinistra e da qui in poi è un'altra partita (anche se in conferenza stampa minimizzerà l'impatto dell'infortunio). Serena non è più la stessa, perde fiducia e rimette in gara Pliskova, che ha il merito di crederci. La ceca trova il secondo break consecutivo vincendo a zero il nono game, e riduce lo svantaggio fino al 5-4. Tanto le potrebbe bastare per uscire tra gli applausi, e invece è solo l'inizio. Pliskova annulla tre match point nel decimo game, si porta sul 5-5, conquista un break a zero e ha la possibilità di servire per la vittoria. Impossibile lasciarsela scappare, anche in un match pazzo. Williams esce dal campo in lacrime, consapevole di aver buttato via una semifinale: l'aggancio ai 24 Slam di Margaret Court deve ancora aspettare. Pliskova, che al terzo turno aveva eliminato Camila Giorgi, può ancora sognare di tornare in testa al ranking. Per farlo, dovrà anzitutto battere in semifinale Naomi Osaka, la virtuale numero 1 del mondo. La giapponese offre una grande prova di forza contro Elina Svitolina: finisce 6-4, 6-1 in poco più di un'ora. Dall'altra parte del tabellone si giocano la finale Petra Kvitova e Danielle Collins.

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