TENNIS

Tennis, al Circolo Tennis Cervia mille iscritti per il torneo Memorial Mario Borghetti

Dal 27 marzo a Milano Marittima con il rispetto dei protocolli anti covid

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Tutti insieme compatibilmente. Già, perché mettere in campo il numero record di quasi 1000 iscritti (tra tabellone maschile e femminile) a un torneo di tennis non sarà una impresa facile. Anche se si giocherà - dal 27 marzo – sui dodici campi di uno dei più blasonati circoli dell’Emilia Romagna, il Ct Cervia. Che poi in realtà si trova a Milano Marittima ma questo poco importa. Qui, nel lontano 1982, proprio negli stessi giorni che l’Italia del calcio si inebriava del sempre sia lodato Pablito Mundial, quella del tennis assisteva tristemente al crepuscolo degli dei nostrani della racchetta. I neozelandesi (oh…‘sti kiwi sempre loro ) Chris Lewis e Russel Simpson sconfissero in coppa Davis ciò che rimaneva di Panatta e Barazzutti, ormai logori dopo aver raggiunto una vittoria e tre finali dal ’76 all’80 della mitica insalatiera. Fu l’inizio di un lunghissimo medio evo tennistico.

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Ma proprio al Ct Cervia, per la legge del contrappasso, ora si assiste a quanto sia salutare il momento del vertice e del movimento tennistico. Nonostante un ministro dello sport che non ha mai fatto sport – e che manco lo conosce come ha candidamente ammesso Spadafora quando gli hanno detto ‘prego si accomodi all’uscita’ – in epoca di covid abbia fatto di più e di meglio per danneggiarlo. Il tennis infatti potrebbe essere tranquillamente praticato da chiunque ai tempi del covid. Non c’è promiscuità né contatto fisico. Anche sotto i palloni pressostatici lo spazio è talmente grande ed ampio da poter escludere qualsiasi tipo di contagio. E chiudere gli spogliatoi elimina qualsiasi tipo di possibile presenza del covid19. Sintomatici, asintomatici o quale accidente sia.

Ma i ripetuti appelli lanciati (anche da questo stesso sito) di poter far lavorare – con le dovute precauzioni per quanto riguarda non solo spogliatoi ma anche club house –  in pace i maestri e far giocare, sempre in pace, anche i tennisti amatoriali sono caduti nel vuoto. A riempirlo però ci hanno pensato rifilando una serie di regole complesse e articolate da nodo gordiano. Ma proprio per la sicurezza che il tennis – non per niente era il re dei giochi perché il gioco dei re – può dare in epoca covid a chi voglia tenersi in forma, molti praticanti, obtorto collo, si sono sottoposti a tutto l’iter per avere la tessera agonistica e poter giocare al calduccio dei palloni pressostatici.

Non solo. Con l’arrivo della terza ondata per rendere complicata ancora la vita alle cosiddette racchette amatoriali, si è pensato di concedere gli spazi del campo da tennis – con le sue distanze da piazza d’armi – solo a coloro che siano iscritti a tornei di interesse nazionale. Da qui probabilmente il numero record dei giocatori e delle giocatrici che ha raccolto il Ct Cervia. Che per inciso ha sempre rispettato tutti i protocolli fin dall’inizio garantendo sicurezza a tutti i tennisti.

Così, se finalmente dopo anni di vacche magre, ci si può scaldare il cuore con le imprese dei vari Berrettini, Fognini e Sinner (Jannick tra i protagonisti anche a Dubai) per citare solo i primi tre ma con altri 6 tra i primi cento, da diverse regioni hanno chiamato il circolo cervese per iscriversi al torneo riservato ai 3° e 4° categoria. Iscrizione che consente di poter giocare ed allenarsi senza aver problemi con gli – inspiegabili? – divieti. Certo ci vorrà del bello e del buono per mettere in campo così tanti giocatori e giocatrici desiderosi di accorre in massa in luogo di mare. Dal bagnino che ha preferito abbandonare la presa della battigia per quella della racchetta alle modelle che – orfane delle palestre – potranno mostrare finalmente oltre la grazia di diritti e rovesci anche l’eleganza delle loro mise.

Per Paolo Pambianco, 53 anni, tecnico nazionale - un passato da numero 6 d’Italia ed un presente da direttore del circolo con uno staff di maestri ulteriormente migliorato e potenziato in vista dell’estate – l’impresa si presenta ardua. Per le precedenti edizioni del Torneo “Memorial Mario Borghetti”, (un giovane ed appassionato maestro cervese prematuramente scomparso) in genere il numero degli iscritti era cospicuo certo, ma si aggirava sui 100 – 140 giocatori e giocatrici.

 “E inevitabilmente – spiega lo stesso Pambianco – dovremo fare una scrematura perché far finire un torneo maschile e femminile con così tanti iscritti in una ventina di giorni sarebbe praticamene impossibile. Anche se utilizzeremo tutti i nostri 12 campi da tennis ed ovviamente cercheremo di far disputare un tie break sul set pari in modo da accorciare gli incontri, sorteggiare così tanti tabelloni – dagli ennecì ai 3/1 – e seguirne i vari passaggi che neanche in torneo del Grande Slam…alla fine dovremo selezionare un torneo che si aggiri sui 300 iscritti. Lo dico ovviamente con la morte nel cuore perché fa piacere avere così tanti giocatori e appassionati venir in numero (scaglionato ovviamente) anche da altre regioni. Per questo motivo sfrutteremo le potenzialità del circolo con altri tornei anche in vista dell’estate. Tanti hanno scoperto o riscoperto il tennis a causa del covid, sport che ti consente di mantenerti in forma senza dover correre nessun tipo di rischio. Addirittura ora  non ci si stringe neanche più la mano a fine match ma un semplice tocco con la punta della racchetta”.

E chissà che intanto, come si auspicano gli appassionati di tennis, con Valentina Vezzali sottosegretario allo Sport, non si riesca a cambiare qualche cosa. D’accordo lei in mano non teneva la racchetta ma il fioretto. Ma chi di una disciplina sportiva arriva fino al vertice comprende l’essenza anche degli altri sport. E soprattutto comprende chi li ama.

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