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Novak Djokovic vomita in campo e critica gli organizzatori del Masters 1000 di Shanghai: "Condizioni brutali"

Il serbo ha attaccato il torneo cinese dopo il malore patito contro Yannick Hanfmann e che ha fatto seguito a una serie di illustri ritiri come quello di Jannik Sinner 

06 Ott 2025 - 12:29

"Le condizioni sono brutali. Siamo all'80% di umidità e per chi gioca di giorno, con il caldo e il sole, diventa tutto ancora più difficile". A parlare è Novak Djokovic che, dopo la sfida in rimonta vinta contro il tedesco Yannick Hanfmann, ha criticato gli organizzatori e l'ATP per le condizioni climatiche in cui si sta disputando il Masters 1000 di Shanghai. Il fuoriclasse serbo ha avuto un mancamento durante l'incontro del terzo turno vomitando in campo e dovendo fermarsi per qualche minuto.

Il 38enne di Belgrado è però in ottima compagnia considerato che Jannik Sinner ha dovuto abbandonare il campo contro Tallon Griekspoor zoppicando e appoggiandosi alla racchetta dopo esser stato costretto dai crampi ad alzare bandiera bianca. L'immagine del 24enne di Sesto Pusteria non ha fatto altro che acuire le critiche dei giocatori verso l'organizzazione, attaccata aspramente anche da Holger Rune che ha dovuto chiedere il time-out dopo trentuno minuti contro il francese Ugo Humbert.

"Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo? - ha tuonato il danese che ha poi ripercorso la vicenda in un'intervista a TV2 -.Stavo soffrendo molto, ma non è durato a lungo e sono migliorato. I medici e i fisioterapisti mi hanno detto di concentrarmi sulla respirazione, quindi un grande merito va a loro per avermi mantenuto calmo in quella situazione di pressione e con quel caldo. Sapevo che cosa poteva succedere, perché faceva caldo quando mi sono riscaldato, e sapevo che sarebbe stata dura anche per lui. Siamo entrambi europei e non siamo abituati a questo clima, ma mi sono detto che le condizioni erano le stesse per lui".

Alla lista dei ritiri si sono aggiunti anche i nomi del belga David Goffin, costretto a lasciare il campo dopo tre game contro il canadese Gabriel Diallo; e del ceco Tomáš Macháč, obbligato a fermarsi a metà del secondo set contro il monegasco Valentin Vacherot. Esempi che dovrebbero far riflettere i dirigenti dell'ATP viste le condizioni in cui sono costretti a giocare gli atleti e che potrebbero spingere l'organizzazione a rivedere le impostazioni del torneo.  

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