IL CASO

Caso Djokovic, media australiani: "Rischia 5 anni di carcere"

Nel frattempo emerge un altro giallo sulla data del tampone: positivo il 26 dicembre e non il 16 dicembre?

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In attesa di sapere se potrà rimanere in Australia, la situazione di Nole Djokovic si arricchisce di ulteriori dettagli. Il campione serbo è tornato a parlare sui social, spiegando la sua versione dei fatti relativa alla gestione della positivà al Covid e ammettendo alcuni errori che potrebbero complicare la sua posizione. Secondo quanto riportano i media australiani, infatti, in base al "Crimes Act" Nole rischierebbe cinque anni di carcere per dichiarazioni false. In relazione all'accertamento della sua positività, inoltre, sarebbe emerso un ulteriore giallo sulla data comunicata dal tennista alle autorità australiane per l'esenzione dl vaccino.

GIORNALISTA EQUIPE: "NOLE NON DISSE CHE ERA POSITIVO"
Il giornalista francese dell'Equipe che lo scorso 18 dicembre ha intervistato in Serbia Novak Djokovic non era stato informato che il tennista era positivo al Covid. In un articolo pubblicato dallo stesso quotidiano sportivo francese, il reporter Franck Ramella spiega di aver appreso del contagio solo dopo il fermo del tennista in Australia. Il giornalista racconta poi che gli era stato chiesto di non fare domande sui vaccini nel corso dell'intervista, durata circa 30 minuti e organizzata nell'ambito del conferimento a Djokovic del Champions Award dell'Equipe. Il reporter riferisce inoltre che il serbo indossava la mascherina durante il colloquio ma se l'e' tolta durante la sessione fotografica per il premio, come peraltro ammesso dallo stesso tennista. Ramella aggiunge poi di essere risultato negativo ad un test effettuato ieri.

IL 51% DEGLI AUSTRALIANI VORREBBE L'ESPULSIONE
Secondo uno dei principali enti di sondaggio australiano, l'Utting Researc, il 51% dei cittadini ritiene che Novak Djokovic debba essere espulso. Il 31% si mostra piu' indulgente ed ha votato no, mentre il restante 18 ha preferito non esprimersi. Prendendo lo stesso campione, emerge poi che il 43% ha un'opinione negativa sul "personaggio Djokovic", solo il 27 per cento positiva e il resto non si è espresso.

TAMPONE POSITIVO IL 26 DICEMBRE?
In attesa notizie dagli Affari interni australiani sul caso Djokovic, dalle colonne di Der Spiegel arrivano nuove indiscrezioni su alcune incongruenze relative alla gestione della positività al Covid del campione serbo. In particolare, sarebbe emerso un giallo relativo al test positivo presentato da Nole per ottenere l'esenzione dal vaccino. Datato 16 dicembre, il certificato digitale in realtà segna le 14.21, ora di Belgrado, del 26 dicembre. Incongruenza che potrebbe essere dovuta a una differenza tra il momento in cui i singoli test vengono inseriti nel database e la data in cui la persona testata scarica i risultati dal server, ma che alimenta comunque nuovi interrogativi sul caso.

"RISCHIA CINQUE ANNI DI CARCERE"
Le autorita' australiane dell'immigrazione stanno esaminando una serie di errori e discrepanze relativi al test per il Covid-19 di Novak Djokovic e alla sua dichiarazione di viaggio presentata all'ingresso in Australia. E lo scenario che si profila non lascia affatto tranquillo Nole. "Possiamo rivelare che l'indagine del dipartimento degli Affari interni sulla star del tennis e' stata ampliata per includere la sua violazione delle regole sull'isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul formulario di ingresso in Australia relativo ai viaggi e le incongruenze sulla data del suo test per il Covid-19", si legge su The Sydney Morning Herald e The Age. Nel dettaglio le due testate australiene riportano che il dipartimento degli Affari interni sta adesso valutando la seguente discrepanza, cioè che in un lungo post sui social Djokovic ha affermato di avere ricevuto il risultato positivo di un test molecolare per il coronavirus il 17 dicembre, dopo avere effettuato il test il giorno prima, ma nella deposizione scritta giurata in tribunale il tennista avrebbe parlato di "test e diagnosi" il 16 dicembre. La pena massima per avere fornito questa dichiarazione falsa, in base al Crimes Act, è di cinque anni di carcere.

SERBIA, PREMIER: "SE HA INFRANTO LE REGOLE, NOLE HA VIOLATO LA QUARANTENA"
Il primo ministro serbo, Ana Brnabic, diverse ore prima che Novak Djokovic ammettesse in un lungo post su Instagram, un errore nella compilazione del documento di immigrazione che ha consegnato al suo arrivo a Melbourne, in Australia, ha affermato alla Bbc che sarebbe "una chiara violazione delle regole" se la star del tennis Novak Djokovic fosse uscito in pubblico dopo un test Covid positivo. Il premier ha sottolineato di non conoscere i dettagli della sequenza degli eventi di dicembre e che solo Djokovic ha le risposte.

LA MADRE: "NOLE IGNORAVA DI ESSERE POSITIVO"
Novak Djokovic probabilmente "non era a conoscenza" del risultato positivo al test Covid-19 quando ha partecipato a un evento in Serbia senza mascherina. Lo ha detto sua madre in un'intervista al canale televisivo australiano Channel 7. Il tennista n.1 del mondo, non vaccinato, e' stato visto a Belgrado il 16 dicembre, dopo la positivita' al Covid. Il 17 dicembre, la Federtennis serba ha annunciato sulla propria pagina Facebook che "il miglior tennista del pianeta" aveva assegnato lo stesso giorno coppe e diplomi ai giovani giocatori. Il post conteneva diverse foto di Djokovic con i funzionari della federazione e circa 20 adolescenti, tutti senza mascherine. "Probabilmente non sapeva - di essere positivo al Covid-19 all'epoca, ha sostenuto sua madre Dijana - Non lo sapeva perche' quando si e' accorto di essere positivo si e' isolato", ha aggiunto, sottolineando che sarebbe stato meglio chiederne conferma al figlio in persona. 

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