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Il nuovo record italiano nei 100 stile libero non è solo un tempo scritto sul tabellone: è la conferma che Sara Curtis è pronta per il salto di livello.
Agli Assoluti di Riccione, la diciottenne cuneese ha migliorato il primato che apparteneva a Federica Pellegrini dal 2016, nuotando in 53"41. Ma non si è accontentata e ha fatto il bis, ritoccando anche il record nei 50 stile libero, nuotando in 24"43. E ora pensa ai Mondiali di Singapore con maggiori certezze.
Un risultato frutto di anni di lavoro, ma soprattutto di una costruzione metodica e lucida. "Sara si sente molto bene, molto soddisfatta e appagata da quello che è riuscita a raccogliere qua - spiega il tecnico Thomas Maggiora a LaPresse - è un lavoro di mesi e mesi, mi viene da dire anche di anni. Cercavamo questo risultato e siamo riusciti ad ottenerlo. È stata strabigliante, sinceramente". E ora si guarda avanti. "Si lancia fra le migliori al mondo e vedremo nei prossimi mesi cosa riusciremo a raccogliere a Singapore. Dopo qualche giorno in vacanza penseremo insieme a cosa poter fare ai Mondiali. L'obiettivo è dare fastidio alle più grandi", conferma Maggiora.
A rendere Curtis una prospettiva concreta nel futuro del nuoto italiano non è solo il cronometro. È la testa, prima ancora del talento: "Quando si allena è perfetta. Il punto di forza di Sara è la testa in generale. Aver sempre ben chiaro l'obiettivo e fare tutto quello che è possibile per raggiungerlo. Ogni giorno, a prescindere dalla gara. La costanza. Come i grandi campioni? Direi proprio di sì, ormai possiamo definirla tale". Il lavoro tecnico su di lei è stato calibrato con pazienza e tra le soddisfazioni principali del tecnico c'è quella di "averla preservata quando era più piccola, senza forzare risultati precoci". "Ho avuto il coraggio di aspettarla", ha rivelato. Ma anche la consapevolezza di averle insegnato "a costruire un 100": Sara "ha la velocità nel sangue - sottolinea Maggiora - ma la costruzione è frutto di tanto impegno e tanto lavoro. Ce l'abbiamo fatta nel miglior modo possibile".
Il suo stile è personale, riconoscibile e non richiama modelli precedenti, secondo il suo coach: "Penso che Sara sia veramente qualcosa di nuovo, ha uno stile difficile da imitare, è unico".
Il confronto con Pellegrini? Resta inevitabile ma Maggiora mette subito un punto, trattando il tema con rispetto e distacco: "Sara non sarà l'erede di Federica Pellegrini: è Sara Curtis. Però si sono dimostrati tutti e due molto corretti e tifosi". Dopo la gara infatti, a dimostrazione che il legame tra passato e presente c'è, è arrivato anche un messaggio della Divina a Sara, "un passaggio di consegna", oltre al post sui social con il quale l'ex nuotatrice si è complimentata con Curtis e Alassandra Mao, vincitrice di un titolo sui 200 stile libero a soli 14 anni; mentre Matteo Giunta si è congratulato di persona con il tecnico Maggiora, presentandosi quasi per primo a stringergli la mano.
Per ora Curtis si gode il momento, con i piedi ben piantati a terra, e resta semplice: "Sono giovane, vado a scuola e quest'anno mi diplomo. Mi piace nuotare da quando sono nata, credo che l'acqua sia il mio elemento in tutto e per tutto", ha affermato a Riccione. Anche i suoi modelli sono scelti con cura: "So che il suo notatore preferito, anche al di fuori della vasca, è sempre stato Marco Orsi, perché è una persona come si deve. Mira poi alla professionalità di Sarah Sjöström che ha fatto tutto quello che poteva fare nella velocità femminile, una professionista senza eguali", rivela Maggiora.
Intanto il gruppo azzurro guarda a Singapore 2025, e Sara è tra i nomi in grado di aprire una nuova pagina.
"Io lo so dove può arrivare - chiude Maggiora - ma preferisco tenerlo per me. Mi piacciono i piccoli passi, un obiettivo vicino per volta. So di lavorare con una grande atleta".