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Malagò: "Lascio un grande Coni, al mio posto Buonfiglio"

25 Giu 2025 - 08:56

"Lascio un prestigio altissimo sia nazionale sia internazionale dello sport italiano. Risultati sportivi mai ottenuti prima, i conti in ordine, un consenso che a guardare le imminenti elezioni mi sembra difficile da ottenere e un'offerta di eventi sportivi incredibili, uno su tutti i Giochi 2026. Così alla Stampa, alla vigilia dell'elezione del suo successore, il presidente uscente del Coni Giovanni Malagò. Con i rivali Binaghi e Barelli "non ci andrei a cena o in vacanza, ma per difendere lo sport sono pronto a entrare nel pacchetto di mischia al loro fianco". L'assalto della politica allo sport è ancora un pericolo concreto? "Dipende dalle persone. Ho molto apprezzato come il governo sia rimasto fuori dalla campagna elettorale, pur se qualcuno ne aveva prima pronosticato l'intervento e poi pure millantato. Credo che debba essere sempre lo sport ad eleggere i propri rappresentanti, il che non significa non poter andare a braccetto con la politica. Dipende sempre da che uso e consumo se ne fa, ho visto da parte di qualcuno una straripante attività in quel senso". Malagò ha guidato il Coni con otto governi e sette premier: l'Italia, dice, "è molto più arrabbiata, meno tollerante e con minor fiducia nel futuro. Diversamente da me. Premesso che il nostro sport va molto meglio del Paese, faccio il tifo per Giorgia Meloni e spero che vinca la sua scommessa a medio-lungo termine. Io sono un patriota. Definizione scivolosa? Non me ne frega nulla. E poi patriota non significa nazionalista". Consigli al suo successore? "Agisca diversamente da me, garantisca la trasparenza, non abbia paura di sbagliare e sia disponibile con tutti. La mia porta è sempre stata aperta. Chi vince domani? Luciano Buonfiglio".

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