avalieri eleganti, cavalli lanciati al galoppo e il suono inconfondibile della mazza che colpisce la palla: è il polo, lo sport che più di ogni altro evoca aristocrazia, glamour e passione, ma anche una vision completamente nuova che si specchia nella svolta pop di questo sport spettacolare. Una svolta che proprio a Roma ha trovato e trova la sua sublimazione: il sold out fisso (e gratuito) delle ultime tappe romane di Italia Polo Challenge, con un turn over di circa duemila spettatori - su una tribuna da mille posti - a partita ogni giornata di gara, dicono quanto la Capitale abbia un feeling particolare con lo 'sport dei re'. E non solo perché Stefano Giansanti - per dirne una - capitano della Nazionale (e in campo a Piazza di Siena con altri due azzurri, Giordano Magini e Boris Bignoli), è dichiaratissimo tifoso della Roma. Le spettacolari partite di quello che gli argentini definiscono 'il rugby a cavallo' sono il clou, ma è il modello sportivo di Italia Polo Challenge e Fise ad attrarre: intrattenimento tra food e musica in quella gemma dell'eleganza - riportata all'antica bellezza da Sport e Salute e Fise nel progetto Piazza di Siena dopo anni di incuria - che è oggi il Galoppatoio di Villa Borghese.
Non è un caso che il polo sia definito da secoli "lo sport dei re", perché proprio dai reali, in particolare quelli britannici, è stato celebrato, praticato e raccontato. Ma oggi il polo è anche business, spettacolo, docu-serie, e una passione globale che unisce tradizione e modernità cambiando pelle e proponendosi in stile pop. Il campo da polo resta una passerella elegante e impetuosa, dove ogni partita è un rituale, ogni cavallo un atleta e ogni giocatore un interprete di un'arte millenaria. Un'aristocrazia sportiva che non conosce confini e piace da impazzire a Roma e ai romani. Da giovedì sera fino a sabato (dalle 20.15), quando andranno in scena le finali, tre partite al giorno di altissimo livello per un altro giro di sold out. C'è da giurarci.