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America's Cup, Alinghi si ritira dalla 38a edizione: "New Zealand ha scelto Napoli senza consultarci"

Il team di Ernesto Bertarelli ha annunciato di non voler partecipare alla competizione in seguito delle modalità di scelta della location

29 Mag 2025 - 16:04
 © ansa

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"Quando, nello scorso mese aprile, Alinghi Red Bull Racing ha annunciato il suo ritiro dalle selezioni per la 38/a America's Cup, lo ha fatto in virtù di fondati timori emersi sulla gestione e sulla governance della Coppa da parte del Defender Team New Zealand". Inizia così la lunga nota pubblicata da Alinghi Red Bull Racing, team svizzero protagonista dell'ultima edizione dell'America's Cup e decisa a non prendere parte alla prossima, in programma nel 2027 a Napoli

L'equipaggio elvetico non ha criticato tanto la scelta in sé della città partenopea, ma piuttosto la modalità in cui si è arrivata all'assegnazione, frutto di una decisione unilaterale da parte di Emirates Team New Zealand, detentrice del titolo. Tutto ciò ha spinto Alinghi a dire addio in vista della prossima campagna di America's Cup riducendo ulteriormente il lotto dei partecipanti dopo il forfait di INEOS Brittania

"Pur accogliendo con entusiasmo la scelta di Napoli come perfetta sede ospitante dell'America's Cup 2027, i timori si sono ulteriormente aggravati ieri, quando Team New Zealand ha celebrato l'annuncio della città ospitante nel corso di un evento in città. Team New Zealand non ha alcun diritto di farlo senza aver prima concordato un Protocollo con il Challenger of Record Athena Racing, che non è stato consultato in merito alla scelta della sede ospitante, un elemento che ha un impatto critico su tutti i team sfidanti in termini di costi e di logistica - hanno spiegato da Alinghi -. Firmando un accordo commerciale con la città ospitante che include le regate delle Challenger Series per la Louis Vuitton Cup, Team New Zealand ha venduto qualcosa su cui non detiene i diritti. Questo non è accettabile. Inoltre, la mancanza di trasparenza sui termini dell'accordo relativo alla sede raggiunto da Team New Zealand solleva una domanda fondamentale: come può essere approvata una sede senza che né la città ospitante né nessuno dei team sfidanti sappiano quale sarà il format della regata? Questa è solo l'ultima dimostrazione del fallimento del Defender nel rispettare i propri doveri fiduciari in qualità di Trustee dell'America's Cup. Le crescenti preoccupazioni sulla governance dell'America's Cup sono la ragione per cui la Société Nautique de Genève ha ora scritto al Royal New Zealand Yacht Squadron, sollevando interrogativi sulla gestione dell'evento da parte di Team New Zealand e chiedendo chiarimenti sui doveri e le responsabilità del RNZYS in quanto Trustee".

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