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Atletica: corsa all'oro mondiale nello sprint, Bolt: "I miei record cadranno, ma non ora"

11 Set 2025 - 21:15
 © Getty Images

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 L'uomo più veloce del mondo non ha dubbi. "A rischio i miei record sui 100 e 200 metri? No, non sono preoccupato". A due giorni dall'inizio dei Mondiali di atletica a Tokyo, Usain Bolt, lo sprinter piu iconico e vincente degli anni Duemila, che può vantare in carriera 8 medaglie d'oro olimpiche e 11 iridate, è consapevole che prima o poi i suoi celebri primati cadranno ma non ora. Nei 16 anni trascorsi da quando il giamaicano ha stabilito i suoi record mondiali nei 100 e 200 metri, nessuno è mai riuscito a superarli. Uno dei più grandi di sempre dell'atletica leggera (e probabilmente ancora la stella più riconoscibile della regina degli sport) ha dichiarato nel corso di un evento della Puma (il suo storico sponsor) di guardare con attenzione e curiosità ai migliori velocisti di oggi (pronti a sfidarsi da sabato nella capitale nipponica) e di non aspettarsi che la situazione cambi tanto presto. Bolt per la prima volta assisterà di persona alla rassegna iridata da quando si è ritirato dalle competizioni otto anni fa. Bolt stabilì entrambi i record - 9"58 nei 100 e 19"19 nei 200 - ai Mondiali di Berlino del 2009. Da allora, solo un altro atleta, Yohan Blake, è sceso sotto i 9"7 (9"69) nei 100 e sotto i 19"3 (19"26) nei 200. L'americano Noah Lyles, atteso a Tokyo, è l'unico velocista ad aver dichiarato apertamente di voler insseguire i tempi di Bolt. Lyles fece scalpore nel 2023 quando affermò di inseguire tempi da 9"65 e 19"10, affermando: "Ho buone ragioni per credere che farò qualcosa che non ho mai fatto prima". Lyles compì un'impresa simile a quella di Bolt vincendo entrambi gli sprint ai Mondiali di quell'anno, ma deve ancora superare il 19"31 corso ai Mondiali del 2022 per battere il record americano detenuto da Michael Johnson. Il miglior tempo sui 100 metri di quest'anno è stato registrato da un altro giamaicano, Kishane Thompson, il cui 9"75 lo rende uno dei favoriti in vista della finale di domenica, che dovrebbe includere Lyles, l'americano Kenny Bednarek e un altro giamaicano, Oblique Seville. Il leit-motiv resta comunque la nuova sfida tra l'iridato uscente e oro olimpico Noah Lyles e il giamaicano world leader 2025 Kishane Thompson, che a Parigi ha perso il titolo a cinque cerchi sulla linea del traguardo. Nell'ultima fase della stagione ha impressionato proprio Seville mentre il sudafricano Akani Simbine non sembra quello d'inizio stagione ma in quota Africa ci sono l'argento mondiale Letsile Tebogo, lo sprinter ghanese Saminu e il nigeriano Ajayi E poi c'è lui, Gout Gout. Con la sua falcata eretta e la sua stazza di 1,80 m, il diciassettenne australiano è stato paragonato a Bolt, in parte perché il ragazzo minorenne è leggermente più avanti rispetto a Bolt, in termini di tempo, quando aveva 17 anni. Alla domanda se potrebbe proprio Gout l'uomo che batterà uno dei record di Bolt, la stella giamaicana ha risposto: "È sempre facile quando si è giovani. Il passaggio dagli junior ai senior è sempre più difficile. Tutto sta nel trovare l'allenatore giusto, di avere le persone giuste intorno a sé". Bolt ha inoltre affermato che i miglioramenti nelle superfici delle piste e nelle scarpe (Puma, ad esempio, ha pubblicato i risultati di uno studio che ha concluso che avrebbe corso in 9,42 a Berlino con le scarpe di oggi) rendono inevitabile che i suoi record un giorno cadranno. "Tutto si evolve nella vita - ha concluso -, le persone cercano di migliorare, cercano di diventare più veloci. E non sarebbe una sorpresa se succedesse davvero". Ma ci sarà tempo per fare 'il tempo' e spodestare il re. Al momento Bolt sente che i suoi primati sono al sicuro. 

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