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Julio Velasco lancia la sfida alle Olimpiadi: "I quarti di finale saranno lo spartiacque. Per vincere serve essere squadra, andar a cena insieme"

Il commissario tecnico della Nazionale di pallavolo ha parlato degli obiettivi della squadra azzurra in vista di Parigi 2024

di Marco Cangelli
19 Lug 2024 - 13:43
 © Getty Images

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Julio Velasco non è un personaggio che si prende alibi quando le cose non vanno: è fondamentale trovare la radice del problema piuttosto che arrovellarsi sulle colpe. Un metodo che ha spesso funzionato come dimostrato con i trionfi ottenuti dal tecnico argentino con la "Generazione dei Fenomeni" che ha monopolizzato la pallavolo maschile e che ora si potrebbero ripetersi al femminile. La strada intrapresa con l'arrivo dell'"allenatore-filosofo" sembra quella giusta complice il successo in Nations League, tuttavia per Paola Egonu e compagne c'è ora un mito da sfatare: l'oro olimpico. 

"Quando ho iniziato, sapevo di avere una squadra con giocatrici forti. Non ho badato al pessimismo che c'era intorno a queste ragazze e che spesso prende il sopravvento quando i risultati non arrivano - spiega Velasco in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera -. Siamo concentrati solo sui Giochi, sappiamo che lo spartiacque tra possibile successo e fallimento è il quarto di finale e vogliamo giocare per le medaglie. La squadra sta lavorando bene, è in salute".

Tutto nella norma per l'ex ct di Argentina e Iran che dovrà affrontare i Giochi senza il fratello Raul, scomparso qualche giorno fa a Madrid e a cui Velasco era particolarmente legato. L'allenatore azzurro ha però ricevuto il sostegno delle sue giocatrici all'interno del ritiro di Milano e proprio dalla forza del team che vorrebbe ripartire per Parigi. 

"Non dimentichiamo che questo è uno sport di squadra. Abbiamo cercato di sfruttare maggiormente le centrali e questo, inevitabilmente, ci ha reso più imprevedibili. È un equilibrio in cui tutte hanno un ruolo perché ricevere bene facilita il gioco al centro e così via - sottolinea Velasco -. Ho detto subito alle mie ragazze che non serve essere amiche per vincere. Serve lavorare di squadra, aiutarsi. Quando sento il ritornello 'abbiamo vinto perché siamo un bel gruppo' mi viene da ridere: e se avessi giocato male, il gruppo non sarebbe bastato? La verità è che bisogna essere squadra, non andare in cena insieme".

Non è mancato il pensiero anche verso Paola Egonu che è tornata a guidare il gruppo dopo le difficoltà incontrate sotto la guida di Davide Mazzanti e che sembra aver trovato in Velasco il giusto stimolo: "Non lo so, lei ha lavorato con tanti ottimi allenatori. Magari era solo un momento. O era finito un ciclo. Io ho solo cercato di non dare troppa importanza a ciò che non la meritava. A volte girare troppo attorno alle cose alla ricerca delle cause le complica, anzichè risolverle. Non sempre serve la psicanalisi".

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