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PARALIMPIADI

René De Silvestro e la grande occasione di Milano-Cortina 2026: "Voglio conquistare la medaglia che mi manca, la più preziosa"

Il 29enne di San Vito di Cadore sarà fra i favoriti nello sci alpino paralimpico: "Portabandiera? Se me lo chiedessero sarebbe un plus"

di Marco Cangelli
18 Ago 2025 - 16:37
 © IPA

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Le Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresentano un'occasione imperdibile per René De Silvestro. Il 29enne di San Vito di Cadore si presenta al via della rassegna a cinque cerchi con l'obiettivo di conquistare quella medaglia d'oro che a Pechino 2022 è mancata per poco. Il portacolori delle Fiamme Oro Moena ha conquistato l'argento sia nello slalom gigante che nello speciale e, dopo aver brillato nello sci alpino paralimpico nell'ultimo quadriennio con tanto di titolo mondiale, cercherà di confermarsi sulle nevi tricolori.

Cosa si aspetta da Milano-Cortina 2026 non essendo la sua prima Paralimpiade?

Mi aspetto sicuramente di arrivare il più pronto possibile e di centrare il mio obiettivo principale che è ottenere la medaglia più pregiata, almeno in una disciplina, dato che dopo Pechino dove ho ottenuto l'argento e il bronzo, ora manca quella più importante. 

Come si sta preparando per un appuntamento così importante?

Diciamo che l'obiettivo è identificato, nel senso che so quello che devo fare e per cui devo lavorare. Adesso il pensiero è già rivolto verso le Olimpiadi e mi sto preparando metodicamente in palestra e anche sugli abbiamo già iniziato la scorsa primavera. Attualmente ci stiamo concentrando tra palestra e atletica, per poi riprendere con un periodo intenso sugli sci già da settembre. 

Cosa le ha lasciato l'esperienza di Pechino?

È stata la mia seconda Paralimpiade, quello che mi ha lasciato è stato un punto negativo visto che eravamo in periodo Covid e non c'erano i tifosi. Questo è stato un po' un peccato, però ciò che mi è rimasto è stato senza dubbio una grandissima emozione di poter essere sul podio paralimpico e aver portato a casa grandissime emozioni non solo per me, ma anche per la mia famiglia e l'intero paese. 

Ha percepito emozioni diverse conquistando l'oro mondiale?

Sì, è stato un oro bellissimo perché la stagione non era partita bene. Nessuno si aspettava questo titolo, però credo di essere stato bravo in quel momento a tirare fuori quello che andava tirato fuori. Ci tenevo a fare bene, ma sono riuscito a ottenere l'oro in gigante che per me vuol dire tanto insieme all'argento in slalom.

In vista della prossima stagione state lavorando maggiormente sullo slalom?

Lo slalom è stato un po' il mio tallone d'Achille nell'ultimo anno, per cui sto provando a lavorare proprio per questo. 

Potrebbe essere il portabandiera?

Non ci ho nemmeno pensato per ora, ma se mi offrissero l'opportunità, sicuramente non la rifiuterei. Sarebbe un plus, un motivo d'orgoglio in più.

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