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Con il blocco Inter e le idee di Spalletti, l'Italia ha un piede negli ottavi di finale

Tolti l'inizio e la fine è una Nazionale che fa sperare anche se ci sono ancora un po' di problemi da risolvere

di Enzo Palladini
16 Giu 2024 - 08:34

Il blocco dell’Inter ha fatto la differenza, le idee di Spalletti hanno rattoppato qualche falla qua e là. La vittoria contro l’Albania non era affatto scontata alla vigilia, sembrava utopica con l’errore clamoroso commesso da Dimarco. Si è raddrizzato tutto subito, c’è stata la reazione di una squadra autoritaria per un tempo. Tolta la testa (gol preso) e la coda (occasione di Manaj) è un’Italia da promuovere.

Utilizzare un monoblocco traslato da una squadra di club porta indubbiamente molti vantaggi. Alcuni meccanismi sono già abbondantemente collaudati: Bastoni sa benissimo dove trovare Dimarco, Barella è ormai un veterano tanto nell’Inter quanto nella Nazionale quindi la sua presenza è facilmente leggibile da parte di qualunque compagno. Nella sfida contro l’Albania tra gli interisti utilizzati il meno integrato è stato Frattesi ma per due ragioni abbastanza evidenti: nell’Inter campione d’Italia le sue apparizioni sono state limitate e anche la posizione in campo non è stata mai davvero definita, così come ibrido è stato l’impiego da parte di Spalletti, in un ruolo da incursore. Però attenzione: da un suo inserimento fatto come si deve è scaturito il palo che poteva rappresentare il gol del 3-1. Non è un caso se durante la gara, Spalletti ha passato moltissimo tempo a richiamare l’ex centrocampista del Sassuolo.

C’è l’Inter nello sviluppo della partita, c’è il perfetto inserimento di Bastoni sul secondo palo che ha portato al gol dell’1-1. Un movimento visto tante volte anche in maglia nerazzurra. Spesso accadeva il contrario, cioè che fosse lui a crossare da sinistra per un inserimento a destra, ma l’idea è quella. C’è l’Inter nella costruzione del 2-1, perché oltre alla conclusione da fuoriclasse di Barella c’è anche la caparbietà di Dimarco nel fare arrivare il pallone al compagno. Paradossalmente, anche l’errore iniziale di Dimarco fa parte di questo discorso. La follia commessa, anziché buttarlo a terra in maniera irrimediabile, ha tirato fuori tutta la sua voglia di rivincita.

E poi c’è Barella, che qualcuno si ostina a definire un giocatore normale con un contratto spropositato rispetto alle sue potenzialità. Invece Barella è dappertutto, sarà anche un po’ rompiscatole ogni tanto nei confronti dei compagni di squadra, ma ha una carica addosso che finisce per contagiare anche tutti. Durante il campionato ha segnato poco perché Simone Inzaghi gli ha cucito addosso compiuti diversi rispetto al passato, ma il gol del 2-1 dimostra quanto possa essere pericoloso appena gli si concede un pochino di spazio per tirare in porta. Piccolo ulteriore appunto a margine: Barella non doveva nemmeno giocare questa partita, è stato recuperato solo all’ultimo momento dopo parecchi giorni di sofferenza.

Dove non è arrivato il blocco Inter, è intervenuto Luciano Spalletti. Dopo i molteplici esperimenti di difesa a tre, ha deciso di schierare l’Italia con un’idea di gioco abbastanza simile al suo Napoli che ha dominato il campionato 2022-23. Ha messo Chiesa a destra dove è tornato a essere un giocatore determinante, ha scelto Calafiori in coppia con Bastoni fregandosene del fatto che siano due mancini. Ha tirato fuori una squadra capace di disputare un eccellente primo tempo (a eccezione di quei primi sciagurati ventiquattro secondi), ha saputo essere dominante per un bel pezzo di partita, ha applicato le riaggressioni così care al commissario tecnico e ha gestito sempre bene il fraseggio corto.

Analizzati i segnali positivi, non va trascurato il lavoro che ancora va fatto per potersela giocare contro una Spagna scatenata. Scamacca è poco servito, un po’ perché marcato bene dall’amico Djimsiti, un po’ perché si è fatto poco vedere. Sulla fascia destra, Di Lorenzo non si è molto elevato rispetto al rendimento deludente della stagione appena conclusa. Jorginho a questi ritmi regge l’impatto, ma dà l’impressione di poter andare in difficoltà contro avversari che vanno a caccia di palloni molto alti. Intanto però tre punti sono stati messi da parte, l’obiettivo qualificazione è ampiamente alla portata. Per come era iniziata, poteva andare anche peggio.

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