L'EDITORIALE DI BRUNO LONGHI

Catenaccio e contropiede, il vaccino di Allegri  

Il bilancio delle italiane in Champions è impreziosito dai successo di Juve e Atalanta, mentre Inter e Milan- si mangiano le mani

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Chiudiamo questa due giorni di Champions con un bilancio complessivamente lusinghiero: due vittorie, un pari e una sola sconfitta, quella sfortunata del Milan con l’Atletico Madrid, arrivata a conclusione di un match in cui i rossoneri sono usciti battuti nel finale, dopo aver prima dominato e poi provato a difendere, in inferiorità numerica e con grande sofferenza, il gol iniziale di Leao. Non c’è di che vergognarsi a cercare di fare punti abbassando il baricentro quando l’avversario è superiore: o perché ha un uomo in più, come a San Siro, o perché , come allo Stadium, si presenta con il titolo di campione d’Europa.

Ciò che conta è la consapevolezza dei propri limiti e la razionale gestione degli stessi. Che diviene un’arma vincente se il nemico ha l’atteggiamento supponente di chi pensa di essere più forte. E la Juve allegriana ha fatto ciò che la precaria situazione attuale, accentuata dalle assenze di Dybala e Morata, le suggeriva: soffrire, chiudere gli spazi, impedire i rifornimenti a Lukaku, e - se possibile - ripartire con folgoranti accelerazioni. Un’idea non originalissima, il classico catenaccio e contropiede. Che in occasioni come queste può davvero essere l’unico rimedio contro i mali di stagione. In sintesi , la Juventus ha indossato in maniera impeccabile il vestito che Allegri le aveva accuratamente cucito addosso. E ha giocato la partita che voleva e doveva fare. Il Chelsea no.

Ha fatto il verso al City, tikitakeggiando fino allo sfinimento, lasciando Lukaku senza rifornimenti (una sola occasione) e costringendolo ad essere la brutta copia del bomber straripante della passata stagione. Senza spazio, diventa dura la vita per gli attaccanti. Ne sa qualcosa Immobile. Ma negli spazi, tutto diventa più facile se si possiede lo strappo devastante di Federico Chiesa, il migliore in campo, una spina nel fianco della difesa dei Blues. Complimenti a lui. E all’organizzazione difensiva: zero gol subiti contro i campioni d’Europa, mentre in campionato sono già 10 in 6 partite. Una delle tante contraddizioni di questo sport.

La vittoria sul Chelsea diviene per la Juve un telepass verso gli ottavi. Cosìccome quella dell’Atalanta sugli Young Boys , la prima all’Atleti Azzurri d’Italia, che vale per la Dea il primo posto nel gruppo F. La peggiore delle italiane di Champions è stata sicuramente l’Inter, incapace di andare oltre lo 0-0 a Kiev contro lo Shakhtar, come un anno fa. Come allora ha sciupato molto in attacco, ma a differenza di allora la partita non l’ha dominata. L’ha patita, inseguendo il palleggio dei brasiliani di De Zerbi.

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