Marco Ferrante, l’ultimo vero uomo derby

Storia dell'attaccante granata diventato iconico per la sua esultanza con il gesto delle corna

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La cantilena nostalgica del “prima era meglio” non mi ha mai preso più di tanto. Bello scoprire il passato, ma più che altro per vivere meglio il presente, anche da un punto di vista calcistico. Proprio per questo motivo, non vediamo l’ora che rispunti in uno dei quattro derby che si giocano in serie A il cosiddetto “uomo derby”, una tipologia di calciatore normale, per non dire mediocre, che però quando gioca la stracittadina si esalta, andando quasi oltre se stesso e le sue capacità fisiche, atletiche e tecniche.

Non possono far parte di questa categoria calciatori come Totti, Shevchenko, Ibrahimovic, Boniperti, Del Piero perché troppo grandi per essere confinati in questo ruolo, ma altri per cui quelle partite hanno segnato in maniera indelebile le loro carriere. Uno su tutti Enrico Candiani, il quale prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, sia con l’Inter che con il Milan, segna ben 10 gol all’altra squadra, oppure Benito Lorenzi, per gli amici e i nemici “Veleno”, capace di decidere molti derby, di cui uno con un gol all’86’ nel 1952.

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