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Liverpool, la vittoria della programmazione

Il trionfo del Liverpool è un capolavoro perché è la conseguenza di un progetto cercato, costruito, voluto, e sostento con coerenza in ogni momento, con ogni scelta. E che in Klopp trova la sua genesi e principale manifestazione

27 Giu 2020 - 08:37

Jurgen Klopp guarda in camera e afferma “questo è per voi”. Intende Kenny e Stevie. Ovvero Dalglish e Gerrard, i quali, emozionati, sono in collegamento con lui e con lo studio di Sky Sport Uk. Il Liverpool ha appena vinto la Premier a 30 anni di distanza dall’ultima volta, e Klopp ne è l’artefice sommo, il motivo principale, quello che ha reso possibile il trionfo. Ed è così evidente che verrebbe da chiamare gli studi di Sky Sport Uk, in quel preciso istante, e interrompere il discorso del tecnico tedesco per ricordargli che sì, questo titolo sarà anche per loro, ma prima di tutto è per te, Jurgen.

Ma non si fa, non perché non si può chiamare e irrompere, ma perché sappiamo in cuor nostro che Klopp non è un paraculo, non sta recitando la parte, è sincero. Lo è sempre stato, a Liverpool. Dedica la vittoria ai simboli delle due generazioni del passato, all’ultima che ha vinto e a quella che non è riuscita a farlo, per ribadire ancora una volta quanto la storia del Liverpool, il suo codice genetico e i suoi volti siano il motivo per cui si è sentito in dovere di accettare l’incarico e per cui è riuscito a portarlo a termine.

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