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Lee Casciaro, l’idolo di Gilbilterra

Storia del poliziotto capocannoniere

09 Feb 2021 - 08:00

In uno dei tanti giorni della storia del Novecento in un minuscolo territorio il caudillo Francisco Franco, inferocito dalla nuova costituzione di Gibilterra, fece chiudere la Vreja, linea di confine tra l’exclave britannica e la Spagna, rimase sotto chiave dal 1969 al 1982; di fronte La Línea de la Concepción, cittadina (dove intenso è lo spaccio di droga) che unisce la sua condizione geopolitica con la devozione alla Immacolata Concezione di Maria: da un lato si parla spagnolo dall’altro inglese e spagnolo.

La Vreja ha ancora poco da vivere poi sparirà per far posto a Schengen, anche se resta il pastrocchio della sovranità spagnola e del controllo britannico – schizofrenia storica che dura da secoli. Nella tradizione occidentale Gibilterra è il confine tra noto e ignoto, punto d’incontro tra il mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico. Si pensa subito alla leggenda più famosa. Decima fatica di Ercole, sottrarre le mandrie a Gerione – mostro a tre teste con tre busti e sei braccia – gli armenti erano custoditi dal pastore Eurizione e dal cane Ortro che vennero uccisi da Ercole, dopo essere arrivato fino alle pendici dei monti Calpe e Abila, estremi confini del mondo occidentale oltre i quali non si procedeva. Sulle rive dello stretto Ercole fece erigere due colonne su cui fu apposta una statua rivolta a est con nella mano destra una chiave mentre nella sinistra c’era l’iscrizione “Non plus ultra”.

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