La Super League non è un salto nel vuoto

La plutocrazia  nel calcio c’era già: ora ci sono anche una costituzione e una forma di governo. Non c’è niente di etico nella Super League, ma nel mercato ultraliberista vince chi crea l’offerta più adatta. Dopo le minacce, la Uefa dovrà trattare e cedere una quota del proprio potere. Ne potrebbe uscire un’Europa a due velocità

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Le istituzioni del calcio che da domenica pomeriggio lanciano anatemi e minacciano cause miliardarie, dovrebbero prima di tutto guardarsi indietro, valutare le scelte strategiche con cui hanno accompagnato i cambiamenti economici e di fruizione avvenuti nello sport più popolare al mondo negli ultimi trent’anni e, a quel punto, commiserare sé stesse. Uefa e leghe nazionali adesso hanno in mano il cerino: la Superlega – ma tanto vale iniziare chiamarla con il nome che si è data: The Super League – è uscita allo scoperto ed è realtà. Al momento virtuale, ma il passo che ha sancito lo strappo è stato fatto, il Rubicone della rivoluzione calcistica è stato passato e la storia dello sport e delle relazioni economiche degli ultimi decenni spiega una cosa: i grandi capitalisti del neoliberismo calcistico che possono contare sulle risorse per attuare un proprio progetto, semplicemente, vanno avanti perché ne hanno intravisto il potenziale.

I padroni di Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Juventus, Milan, Inter, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham Hotspur hanno fatto i propri conti, hanno valutato opportunità e pericoli e si basano su un ragionamento piuttosto intuitivo: essere parte di un’oligarchia è meno rischioso, a livello di impresa, che governare un sistema più o meno democratico nel quale a distribuire le risorse – i diritti di broadcasting – sono intermediari (le leghe nazionali, delle quali fanno parte anche i pesci piccoli, e la stessa Uefa se si parla di Champions) che, nella visione dei club più potenti, sfruttano lo spettacolo, più che produrlo. E, infatti, il Financial Times ha rivelato l’esistenza di colloqui preliminari da parte della Super League con colossi quali Amazon, Disney e persino Facebook.

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