Italia 90 e quel mondo che non c’è più

In Italia si presentano Nazionali che rappresentano Paesi nuovi e Stati che presto verranno cancellati

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Firenze, 30 giugno 1990. Stadio Comunale (non ancora “Artemio Franchi”), sono di fronte Argentina e Jugoslavia. Sono i quarti di finale dei Mondiali che si stanno svolgendo in Italia. L’Argentina sembra esserci arrivata in modo un po’ casuale, la Jugoslavia invece, sta esprimendo momenti di buon calcio. Non solo, la Nazionale slava sta mettendo in mostra una serie di talenti che pochissime altre formazioni potrebbero vantare.

Il tasso tecnico complessivo di giocatori che appartengono a etnie diverse ma ancora tenuti sotto un’unica bandiera, è in effetti molto alto. Non è una novità, da sempre la Jugoslavia è composta da elementi di qualità ma quando una rosa può annoverare in contemporanea gente come Stojković, Savićević, Prosinečki, Šuker, il veterano Sušić e un giovanissimo Bokšić è lecito pensare in grande. Alla guida tecnica c’è Ivica Osim, un bosniaco che ha girato il mondo prima da calciatore e poi da allenatore.

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