Griezmann, un corpo estraneo nel Barcellona

Da quando è arrivato al Barcellona, il francese è apparso quasi sempre spaesato e fuori dall'armonia collettiva di una squadra nella quale a chiuderlo è stato l'unico intoccabile, ossia Messi

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Quando ancora portava una cresta di color platino e galoppava sulla fascia sinistra dell’attacco della Real Sociedad, Antoine Griezmann non era ancora diventato il giocatore decisivo nel quale lo avrebbe trasformato Diego Simeone all’Atletico Madrid. Oggi, dieci anni dopo il suo debutto in Primera División con la maglia txuri urdin, il francese è invece fortemente regredito, almeno per quanto dimostrato nei suoi primi quattordici mesi al Barcellona, squadra nella quale sembra essere davvero un corpo estraneo.

La scorsa annata, infatti, ha visto il classe 1991 far registrare i suoi peggiori numeri delle ultime otto stagioni dal punto di vista realizzativo, con un totale di 15 reti in 40 apparizioni. Un bilancio piuttosto povero che se in parte può essere giustificato dall’adattamento a una nuova squadra nella quale in attacco comandavano Lionel Messi e Luis Suarez, da un’altra è il riflesso della sua ormai poca propensione a poter sviluppare il suo gioco in qualità di esterno sinistro d’attacco in un tridente nel quale, fino all’addio dell’uruguaiano per decisione dell’attuale tecnico Ronald Koeman, è stato obbligato a giocare molto defilato senza incidere.

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