SOTTO ACCUSA

Spagna, è già allarme: il ko in Svezia complica la corsa al Qatar

Con due punti sotto gli svedesi in classifica e una partita in più, Luis Enrique torna sul banco degli imputati

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Ci eravamo lasciati con la sontuosa prestazione in semifinale con l'Italia, poi campione, e gli applausi per il dominio della selezione di Luis Enrique finalmente credibile dopo l'inizio balbettante di Euro 2020. Ora la Roja e il suo ct tornano sulla graticola dopo la sconfitta in Svezia e la situazione complicata del girone: due punti sotto la nazionale di Andersson, che ha una partita in più da giocare, e, con Qatar 2022 assicurato solo alla prima del girone, il serio rischio di dover ricorrere agli spareggi

Giocare contro gli svedesi non è mai semplice (e l'Italia ne sa qualcosa) ma è anche vero che la bella Spagna ammirata contro gli azzurri sembra solo un pallido ricordo. La partita di Stoccolma ha mostrato di nuovo i problemi di una fase difensiva quantomeno discutibile. La coppia Eric Garcia-Laporte ha sofferto tantissimo i due attaccanti avversari, Isak e uno scatenato Kulusevski, autore di una prestazione sontuosa nel ruolo di attaccante (Allegri ne tenga conto). Nel reparto avanzato spagnolo, invece, Morata si è fatto vedere poco nonostante la vivacità di Ferran Torres, schierato a destra nel tridente completato, sull'altra fascia, da Gerard Moreno.

A centrocampo si è salvato Carlos Soler del Valencia, autore del gol spagnolo in avvio e degno sostituto di Pedri. Meno bene Busquets e Koke in una squadra che, comunque, più che ai limiti dei singoli deve la sconfitta a una discutibile prestazione collettiva. Il calcio voluto dal ct non è semplicissimo da trasportare in una nazionale, anche se, quando la Roja riesce e esprimersi ai suoi livelli, è un piacere per gli occhi. Il problema è la continuità delle prestazioni che hanno portato la Spagna, oltre alla sconfitta in Svezia, a uno scialbo pareggio con la Grecia. Finora imbattuta dal 1993 nelle qualificazioni mondiali, la selezione di Luis Enrique deve assolutamente vincere le prossime due partite contro Georgia, in casa, e Kosovo fuori, prima della madre di tutte le partite contro la Svezia a novembre. Non tutto è perduto ma è necessario darsi una mossa al più presto.  

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