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Inter, Materazzi: "Quella di Lukaku è una pugnalata: parli e faccia chiarezza"

L'ex difensore nerazzurro: "Lo devo fare per una questione di rispetto verso club, compagni e tifosi"

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Inter, Materazzi: "Quella di Lukaku è una pugnalata: parli e faccia chiarezza" - foto 1
© afp

Si allena da solo, passa le giornate in famiglia, attende novità sul suo futuro, lancia messaggi sibillini sui social. Da diverse settimane le giornate di Lukaku sono pressoché tutte identiche, caratterizzate da una costante incertezza. Il Chelsea vuole venderlo, la Juve temporeggia, l'Inter dopo il gran tradimento lo ha rinnegato. Prima o poi farà chiarezza, o ci dovrà provare. Ne va anche della sua immagine, ora inevitabilmente macchiata dal clamoroso voltafaccia di questa sua ennesima estate tribolata. Glielo chiede anche un interista doc, uno che gli è sempre stato vicino: "L’addio di Lukaku fa discutere, ma è giusto che il club ora faccia altre scelte" ha dichiarato Marco Materazzi in merito a un improbabile riavvicinamento con l'Inter. "In quel reparto è stato preso un giocatore di un profilo altissimo come Thuram. Lui ha voluto fortemente l’Inter, nonostante ci fosse l’interesse di altri grandi club, forse perché avendo dei valori si è ricordato di quanto il club nerazzurro lo volesse anche due anni fa, prima dell’infortunio".

Una stoccata, quest'ultima, proprio all'indirizzo di Lukaku. "Ognuno è responsabile delle proprie azioni. Chi conosce le cose, sa che l’Inter ha fatto di tutto per tre volte con Lukaku. La prima, quando lo vollero prendendolo dallo United. La seconda, riaccogliendolo dopo l’anno al Chelsea. E la terza, dimostrandogli di volerlo riacquistare. Sono sempre stato un grande estimatore di Lukaku, vorrei solo che chiarisse. Dovrebbe fare come Onana, un signore, conquistandosi il rispetto. Vorrei che Lukaku dicesse a cuore aperto quello che sente, così si eviterebbero tante incomprensioni. So quanto lui ha tenuto all’Inter, ma so pure quanto l’Inter ha tenuto a lui. Dico che parlare sarebbe la cosa più giusta da fare. Per la società, per i tifosi e anche per i compagni, certo. Perché tutti meritano rispetto. Non si è mai visto andare via un giocatore dopo uno scudetto perché aveva il sogno del Chelsea, poi lo stesso giocatore è stato riaccolto come un figliol prodigo. E ora riandar via così è come una pugnalata".

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