Il terzo capitolo della serie horror apre al gioco in coppia: la recensione
di Alberto Gasparri© Ufficio Stampa
Chi non ha mai avuto paura del buio? Da bambini, uno degli incubi più ricorrenti era quello di ritrovarsi da soli nell'oscurità. Ma l'elenco personale potrebbe allungarsi, tra bambole che prendono vita, mostri nascosti sotto il letto, l'essere inseguiti da non si sa chi o cosa e fantasmi più o meno spaventosi. Il tema della paura è da sempre uno dei più gettonati nel mondo dei videogiochi e Little Nightmares entra di diritto in questa nicchia. Tanto che siamo già arrivati al terzo capitolo della serie nata nel 2017. Little Nightmares III, sviluppato da Supermassive Games e pubblicato da Bandai Namco Entertainment Europe per PS5, PS4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, Nintendo Switch 2 e PC, vede i nuovi protagonisti Low e Alone fuggire dalla Spirale, un pericoloso mondo pieno di allucinazioni all'interno del Nulla, che hanno spaventato la loro (e la nostra) infanzia.
Low è un giovane ragazzo con un mantello blu e una maschera da corvo, mentre Alone è la sua migliore amica, che indossa una tuta verde, un paio di occhialoni e ha i capelli rossi raccolti in due ciuffi. Entrambi si ritrovano in un mondo spaventoso e gigantesco, equipaggiati solo con un oggetto a testa (un arco e una chiave inglese), che li aiuterà a respingere le minacce e a risolvere gli enigmi che ostacolano la loro fuga.
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Ma, soprattutto, per la prima volta nella storia di successo del franchise, è disponibile una modalità cooperativa online e, grazie al Friend’s Pass, i giocatori possono invitare un amico per cercare di fuggire insieme dalla Spirale con una sola copia di Little Nightmares III.
Proprio la possibilità di giocare in coppia è la grande novità di questo terzo capitolo, che vanta anche una Deluxe Edition con diversi contenuti aggiuntivi tra cui l’Expansion Pass “Segreti della Spirale”, composta da due ulteriori capitoli da esplorare, nonché un set di costumi esclusivo.
Entrando nel dettaglio della nostra recensione per PlayStation 5, ad aspettarvi troverete quattro mondi: la necropoli, la fabbrica di caramelle, il carnevale e l'istituto. Per passare da uno all'altro, si attraversa uno specchio. Tutti sono immersi in un'atmosfera e in ambientazioni tra l'horror e l'incubo, ma soprattutto sono pieni di creature dalle parvenze umane, che cercheranno di catturarvi. Come la segretaria-ragno, il bambolotto dallo sguardo fulminante, chirurghi accompagnati da spaventosi aiutanti, mani gigantesche, zombie dormienti e altre mostruosità. Fuggire dalle loro grinfie sarà l'obiettivo principale, ma per riuscirvi dovrete risolvere una serie di situazioni rompicapo. Senza dimenticarvi di raccogliere le numerose bambole, disseminate qua e là, che vi aiuteranno nel vostro cammino rivelando dei passaggi segreti senza i quali sarebbe impossibile progredire.
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Come detto, la cooperazione è il plus di Little Nightmares III, perché questa volta potrete giocare in coppia con un vostro amico. Peccato si possa farlo solo online visto che manca una modalità split screen o comunque di utilizzo del medesimo schermo. Un piccolo-grande neo perché condividere la sfida con un altro giocatore "in presenza" avrebbe dato un senso maggiore all'aiutarsi a vicenda.
Perché Low e Alone avanzano nel loro incubo sostenendosi l'un l'altro, dandosi la mano e giocando da squadra. Come? Aprendo porte e passaggi nascosti, saltando su botole, trasportando oggetti, coprendosi le spalle o aiutandosi a saltare. Diverse situazioni, però ben scandite nel corso dell'avventura. Forse fin troppo schematiche a lungo andare.
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Chiaramente si può giocare anche da soli, con l'altro personaggio gestito dall'IA. Il problema è che in questo caso ogni momento di incertezza viene risolto, generalmente in modo veloce, dal vostro compagno artificiale, togliendo il gusto della scoperta e della ricerca.
Oltretutto, non ci sono vite da consumare: si sbaglia e si impara, al massimo si riprova. La presenza di tanti check-point e punti di salvataggio vi aiuta a proseguire senza dover rifare lunghi pezzi di percorso. In generale, insomma, il livello di difficoltà non eccessivo e anche per questo si riesce a completare abbondantemente nel giro di meno di dieci ore.
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Graficamente, Little Nightmares III resta ben ispirato, con tante sfumature di nero mischiate a bianchi e grigi e qualche macchia color pastello che spicca nel buio generale. Buona la cura dei dettagli come pure quella dei movimenti dei due protagonisti. E' sicuramente piacevole da guardare nel suo stile horror light grazie a un'estetica fumettosa e al tempo stesso inquietante. Non c'è una vera e propria colonna sonora durante il gioco, ma un sottofondo fatto di silenzi, sussurrii, grida, crepitii ed effetti terrificanti.
Tirando le somme, chi ha giocato i primi due capitoli della serie forse si aspettava una maggiore novità, diversità, innovazione, rispetto ai predecessori. Quel guizzo che, trama a parte, manca per segnare un punto di partenza più che di arrivo. Per tutti gli altri, invece, Little Nightmares III resta un gioco da non perdere per entrare nel terrificante mondo degli incubi infantili.