FORMULA E

Wehrlein e la Porsche giocano in casa, decollo verso il titolo?

Con il doppio appuntamento nello storico aeroporto berlinese il Mondiale raggiunge la boa di metà stagione

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Wehrlein e la Porsche giocano in casa, decollo verso il titolo? - foto 1
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A quasi tre mesi di distanza da quello (di fine gennaio, appunto) di Diriyah, il Mondiale di Formula E "atterra" all'ex aeroporto di Berlino/Tempelhof per il secondo appuntamento nel formato doppia gara ma soprattutto per la prima tappa europea dopo una tournée elettrica che ha spaziato dal Messico al Sudafrica, dal Brasile all'India e come detto all'Arabia Saudita: una rotta intercontinentale con destinazione (o meglio, scalo!) nello storico aeroporto della capitale tedesca. L'occasione è attesissima soprattutto da Porsche che "gioca" (o meglio, corre) in casa e che ha dato un indirizzo ben preciso a questa prima parte di stagione sia con le Gen3 ufficiali sia nella veste di fornitore del proprio powertran al team Avalanche Andretti.

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A Berlino sono in programma rispettivamente sabato 22 e domenica 23 il settimo e l'ottavo round di un calendario da sedici appuntamenti: in Germania si chiude insomma il... girone d'andata che decollerà poi verso il prestigioso appuntamento di Montecarlo e prenderà poi di nuovo la rotta overseas per Indonesia (doppio Djakarta) e Stati Uniti d'America (gara singola a Portland) prima di rientrare "definitivamente" in Europa per il gran finale con gli E-Prix doppi di Roma e Londra.

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Grazie al cambio di data (da questo periodo, metà aprile) alla piena estate, potrebbe essere proprio Roma ad incoronare il nuovo campione del mondo elettrico. Il primo "indiziato" è per forza di cose Pascal Wehrlein, vincitore delle due gare di Diriyah. Molto più del compagno di squadra Antonio Félix Da Costa (troppo presto comunque per escludere il campione 2020 dai giochi), nonostante una flessione nelle tappe più recenti, il tedesco ha saputo massimizzare la superiorità tecnica Porsche (che guida con ampio argine su Envision la classifica Costruttori) per prendere il largo nel ranking: 82 punti contro i 62 di Jake Dennis (Avalanche Andretti), vincitore nell'esordio stagionale di Mexico City.

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Per trovare i più diretti inseguitori dei "porschisti" bisogna scendere al terzo posto della generale: il regolare ed efficace Nick Cassidy (Envision Racing powered by Jaguar) insegue Dennis ad un solo punto (61), a sua volta inseguito da un poker... d'assi all'insegna dell'esperienza e delle immutate ambizioni iridate. Vincitore a Hyderabad, Jean-Eric Vergne (DS Penske) precede con 60 punti il suo ex-compagno di squadra da Costa (58), primo a Città del Capo e deciso a risalire ulteriormente la china sulla pista che - tre anni fa in piena emergenza sanitaria - ospitò l'intero campionato (sei gare nel mese di agosto) da lui vinto. Alle spalle del portoghese ci sono poi Sam Bird con la Jaguar (44 punti) e Sebastien Buemi che ha il compito - non semplice - di riequilibrare a proprio favore le sorti del confronto interno Envision con Cassidy. Solo nono al momento (alle spalle del tedesco Renè Rast con NEOM McLaren) l'altro pilota Jaguar Mitch Evans, vincitore dell'ultimo E-Prix: quello di San Paolo del Brasile.

Tutti pronti a tornare in pista dopo quasi un intero mese di pausa insomma, per un doppio appuntamento che un anno fa vide imporsi Edoardo Mortara (Venturi) in gara-uno e Nyck DeVries (Mercedes) in gara-due e che avrà in realtà una coda con vista sul futuro lunedì 24 aprile, quando il tracciato aeroportuale di Tempelhof ospiterà il rookie test che impegnerà un ricco parterre di giovani speranze, tra le quali il ferrarista Robert Shwartzman (che guiderà per DS Penske), il campione in carica della Formula 2 e attuale pilota di riserva Aston Martin Felipe Drugovich (con MSG Maserati), l'ex pilota di Red Bull e Toro Rosso Daniil Kvyat con la Gen3 NIO e molti altri ancora.

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