EXTREME E

Desert X Prix: Veloce... di nome e di fatto, vittoria in gara-uno a NEOM

Apertura all'insegna dello spetacolo e degli imprevisti per il circuito riservato ai SUV elettrici

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La terza stagione di Extreme E parte nella futuribile "smart city" di NEOM (estremo nordovest dell'Arabia Saudita) con la vittoria nel debutto stagionale dell'Odyssey 21 Veloce Racing sulla quale si sono alternati la neozelandese Molly Taylor e lo svedese Kevin Hansen. Seconda posizione la coppia ispanico-svedese formata da Laia Sanz e Mattias Ekstroem (Acciona Sainz Xe Team). Chiudono il podio di gara-uno del Desert X Prix saudita il binomio a trazionale integralmente svedese di Mikaela Ahlin-Kottulinsky e Johan Kristofferson per il team Rosberg RXR che tagliano per primi il traguardo ma scontano in classifica una penalità rimediata per un passaggio di Ahlin-Kottulinsky a velocità superiore a quella consentita in un settore di bandiere gialle.

Desert X Prix: Veloce... di nome e di fatto, vittoria in gara-uno a NEOM - foto 1
© Extreme E

Extreme E 2023 debutta quindi con una classifica finale "corretta" dalla Direzione Gara e il primo successo di Veloce Racing nella categoria. Giù dal podio nella Grand Final rimangono la spagnola Cristina Gutierrez e il sudafricano Fraser McConnell (quarti per X44 Vida Carbon Racing) e gli statunitensi Amanda Sorenson e RJ Anderson (DNF e quinti per Hummer Ganassi Racing).

La classifica generale della serie ricalca per forza di cose il ranking di gara-uno: Taylor/Hansen al comando con 26 punti, cinque in più di Sanz/Ekstroem. Terz casella e 15 pnti per Ahlin-Kottulinsky/Kristofferson.

Desert X Prix: Veloce... di nome e di fatto, vittoria in gara-uno a NEOM - foto 2
© Extreme E

Nella Redemption Race (la finalina di consolazione) prima fase combattutissima con due capottamenti: il primo costringe al ritiro Timmy Hansen, il secondo fa (per fortuna solo metaforicamente) una vittima illustre nel qatariota Nasser Al Attiyah (Team ABT Cupra XE), che viene sportellato senza troppi complimenti dallo statunitense Tanner Foust (McLaren) in uno dei punti chiave del tracciato, al termine dell'allungo in riva al Mar Rosso. Cinque volte vincitore della "Dakar" (comprese le utlime due), Al-Attiyah è costretto all'abbandono e deve rimandare a gara-due i suoi propositi di rivincita.

Prova interrotta con l'esposizione della bandiera rossa e ripartenza con tre sole ragazze al via: la spunta Emma Gilmour con il malridotto Odyssey McLaren su Christine GZ (Carl Cox Motorsports) mentre non raggiunge la linea d'arrivo Hedda Rosas che divide il volante del SUV elettrico JBXE con l'esperto... esordiente finlandese Heikki Kovalainen. McLaren si classifica sesta nella classifica finale di gara-uno, settimo posto per Cox Motorsports, ottavo il team dell'ex campione del mondo di F.1 Jenson Button. Rimangono a secco di punti ABT Cupra XE e Andretti.

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