Il quattro volte iridato tedesco vanta un feeling davvero speciale con il circuito cittadino della capitale dell'Azerbaijan.
di Stefano Gatti© Getty Images
Rosberg? Ricciardo? Hamilton? Bottas? Perez? No, anzi... nì. È Sebastian Vettel in un certo senso il re di Baku. Perché se i primi cinque hanno vinto in quest'ordine le altrettante prove iridate andate in scena nella capitale dell'Azerbaijan dal 2017 ad oggi (e lui no), è giusto anche riconoscere a Seb quello che è di Seb. L'ex ferrarista da queste parti può vantare uno score invidiabile ed anche un po' inarrivabile. Ferrari oppure Aston Martin... non importa: Vettel in Azerbaijan non è mai sceso in classifica più in basso del quarto posto!
Nella prima edizione della gara, l'unica con la denominazione di Gran Premio d'Europa (nel 2016), il quattro volte iridato chiuse ottimo secondo alle spalle di Rosberg, al volante della Ferrari naturalmente: la SF16-H in quella occasione. Per poi fare un passo indietro - anzi due - nel 2017 (con la SF70H) e nel 2018 (SF71H), fermandosi in entrambe le occasioni ai piedi del podio nel GP dell'Azerbaijan. Per poi ritrovarne la strada tre anni fa, al volante della SF90: di nuovo secondo: come quattro anni prima, stavolta però su Aston Martin.
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La tappa del 2020 nella cosiddetta Terra del Fuoco venne invece cancellata a causa dell'emergenza sanitaria. Difficilmente le qualità della sciagurata SF1000, la Rossa di due anni, fa avrebbero permesso a Seb di conservare il suo standard di rendimento tra i boulevards di Baku e le stradine della sua Città Vecchia. Eppure... non è detto perché il feeling tra Seb e questo asfalto è davvero qualcosa di magico. Ne è la prova il secondo posto messo come detto a segno dal tedesco un anno fa alla guida della tutt'altro che irresistibile AMR21, alle spalle di Sergio Perez e davanti a Pierre Gasly! Senza dimenticare che a Baku Seb ha anche "staccato" una pole position (2018), exploit che la Scuderia è riuscito di nuovo solo nel 2021 con Charles Leclerc, poi però solo quarto al traguardo. A conti fatti, sul podio azerbaijano Maranello ha messo piede solo con Seb e con Kimi Raikkonen (2018).
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Certo, il ruolino di marcia di Seb nei primi sette appuntamenti del Mondiale in corso non è in linea con il suo "storico" azerbaigiano ma chissà che la scintilla non scocchi ancora e non "accenda" un'altra volta il weekend del tedesco, che langue al momento in quindicesima posizione nella classifica generale a quota cinque punti, uno in meno (e subito alle spalle) di Pierre Gasly, un altro reduce dal podio di Baku 2021 (terzo, appunto) e lui pure a caccia di un rilancio che tarda ad arrivare, visto che il suo compagno di squadra Yuki Tsunoda lo precede inaspettatamente di due posizioni, con quasi il doppio dei punti al suo attivo (undici contro sei).
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