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FORMULA 1

Verstappen Forza 2 a Suzuka: impresa epica... che fa epoca

Con la conquista del suo secondo titolo, il campione olandese inizia la scalata ai vertici assoluto della massima formula

di Stefano Gatti
09 Ott 2022 - 11:07
 © Getty Images

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Max Verstappen, missione compiuta ed un posto a due piazze nella storia del Mondiale. Tre indizi fanno una prova, scriveva Agatha Christie: a noi ne bastano due! Due indizi o per meglio dire due titoli mondiali: quelli fin messi sotto chiave dal 25enne nuovo (vecchio) campione from Hasselt. Il primo dieci mesi fa ad Abu Dhabi, il secondo domenica 9 ottobre sull'ottovolante di Suzuka.Traguardi che permettono all'olandese di smarcarsi dal folto gruppo di... monocampioni (diciassette, lui compreso) ai quali si era accodato nel 2021 e di agganciare a quota due la shortlist (beh, mica tanto) precedentemente formata da Alberto Ascari, Graham Hill, Jim Clark, Emerson Fittipaldi, Mika Hakkinen e Fernando Alonso. Come quest'ultimo, Max ha firmato a Singapore la doppietta back-to-back che al prossimo pilota Aston Martin era riuscita ben sedici anni fa: tra il 2005 e il 2006.

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L'impresa messa a segno da Verstappen all'alba della seconda tappa della tournée overseas della stagione, con quattro gare di anticipo sulla conclusione naturale del Campionato del Mondo, ha caratteristiche molto diverse da quella (di pari portata) che l'olandese realizzò nel 2021 al termine della sfida però serratissima e dal finale avvelenato, come spesso accade in questi casi, che lo opponeva a Lewis Hamilton. Scandagliando infatti l'albo d'oro nelle sue pieghi più profonde e nascoste alla caccia di dettagli curiosi, significativi e magari stranianti (prima di tornare alla sostanza), scopriamo che la nuova impresa epica fa in un certo senso... epoca anche a livello statistico.

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Fateci caso: i piloti capaci di mettersi in testa la corona iridata dal 1950 ad oggi sono stati trentaquattro. Fino ad un anno fa il rapporto tra piloti in grado di farlo una sola volta nell'arco della loro carriera e colleghi capaci invece di ripetersi era quasi di parità, ma non del tutto: diciotto gli autori dell'exploit singolo, sedici quelli in gradi di ripetersi. Dalle due volte dei piloti citati più sopra fino alle sette di Michael Schumacher e Lewis Hamilton. Passando in ordine sparso per Juan Manuel Fangio, Ayrton Senna, Sebastian Vettel, Alain Prost e prendendoci la liberà di sceglierne solo alcuni: l'imbarazzo della scelta, non c'è che dire! Il bis iridato di Marina Bay riequilibra il confronto, portandolo ad un rapporto di uno a uno, in perfetto equilibrio appunto, in fin dei conti facendo di Verstappen l'ago della bilancia ed incaricandolo - più sostanzialmente - di fare storia. Di riscriverla, a ben vedere. Già, la storia e poi (anzi, prima!) la sostanza.

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Ormai è assodato: uscendo dal gruppo degli "one time champions", SuperMax certifica una predestinazione destinata a condurlo nell'empireo della Formula Uno, abbandonando la compagnia di colleghi che (ma solo in alcuni casi) possono aver approfittato di circostanze più o meno favorevoli per imporsi sulla concorrenza nel loro... anno di grazia. Pensiamo a Jenson Button ed alla straordinaria (ed irripetibile) Brawn GP del 2009. Oppure a Keke Rosberg al termine di un 1982 bellissimo e terribile, segnato dalla scomparsa di Gilles Villeneuve e Didier Pironi. Non ce ne vogliano il pilota inglese ed il papà di Nico che peraltro - trentaquattro anni più tardi - ha definitivamente ribadito la legittimità del DNA da corsa familiare.

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Verstappen però, beh... tutta un'altra pasta, decisamente. Le vittorie, le pole positions ed i giri più veloci in gara dicono molto, quasi tutto ma non tutto. Con il secondo titolo, il "nostro" apre un ciclo Red Bull che (dalle parti di Maranello e Stoccarda non se lo augurano) potrebbe fare pari con il poker di Sebastian Vettel, ugualmente al volante delle... Lattine Volanti, tra il 2010 e il 2013. Intanto, la doppietta è servita, metà impresa già in saccoccia.

Dopodiché, senza per questo voler mettere il carro davanti ai buoi (anzi ai cavalli-motore), Max può puntare al tris: i tre indizi di cui sopra. A quel punto anche Agatha Christie sarà accontentata ed il popolo oranje potrà casomai paragonare il proprio idolo a Jack Brabham, Jackie Stewart, Niki Lauda, Nelson Piquet e... Ayrton Senna! Incredibile, non è vero? Sì, incredibile ma vero. Okay, quasi... Max è destinato a diventare uno dei più grandi campioni della Formula Uno, ad infrangere record, a deliziare folle nordiche. Ayrton... (lo si era già capito con Schumacher e con Hamilton) era Altro da tutto questo. 

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