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Sprint 2022: tre su tre per il Brasile, esordio per quattro, Imola e Monza a bocca asciutta

Per la prima volta nessuna tappa italiana per il miniGP del sabato

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Sprint 2022: tre su tre per il Brasile, esordio per quattro, Imola e Monza a bocca asciutta - foto 1
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Baku, Spielberg, Spa-Francorchamps, Losail, Austin e San Paolo. Sono questi, in rigoroso ordine di apparizione, i sei circuiti che nel Mondiale 2023 ospiteranno altrettante Sprint Races. La novità del Mondiale delle ultime tre stagioni quindi non lascia bensì raddoppia. Si tratta di una prima volta per il tracciato "diversamente cittadino" della capitale dell'Azerbaijan, per lo storico autodromo delle Ardenne, per quello molto meno storico del Qatar e per il Circuit of The Americas texano. Tre su tre invece per la tappa sprint brasiliana, grazie anche al suo favorevolissimo orario (in chiave europea). Il Red Bull Ring bissa l'appuntamento di quest'anno mentre rimangono a bocca asciutta Imola (in calendario nel 2022), Silverstone e Monza, entrambe in calendario invece due anni fa, all'esordio del format "liofilizzato".  

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Calendario Sprint piuttosto sbilanciato sul girone di ritorno del Mondiale. Anche considerazione l'eventuale mancata sostituzione del GP della Cina, solo le due gare del sabato di Baku e Spielberg si trovano nella prima parte della stagione: un terzo del totale. Conto facile facile che assegna alle Sprint stesse un ruolo potenzialmente importante nella corsa al titolo, ipotizzando un Mondiale più incerto rispetto a quello terminato lo scorso 20 novembre a Yas Marina.

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Il format dei fine settimana a doppio GP prevede al venerdì pomeriggio la qualifica da un'ora per stabilire la griglia di partenza della gara da cento chilometri del sabato, preceduta al venerdì mattina e seguita ventiquattr'ore più tardi da altrettanti turni di prove libere.  La pole della Sprint (che assegna punti iridati ai primi otto classificati, scalando da otto ad uno) è quella che entra nelle statistiche ufficiali del Mondiale, mentre l'ordine d'arrivo della Sprint stessa determina poi lo schieramento dell'evento-clou: il GP vero e proprio della domenica.  

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Il minicalendario è il risultato di una selezione che ha seguito criteri precisi, identificando e scegliendo le piste che offrivano tratti ad alta velocità (Baku è come detto un "cittadino" parecchio anomalo) ma soprattutto sfide ravvicinate ed in ultima analisi maggiori opportunità di sorpasso. L'esempio è quello dello spettacolare "rollercoaster" di Interlagos che - lo scorso 12 novembre - ha messo in scena la "Sprint" più combattuta e ricca di sorpassi tra le sei fino ad ora entrate nella storia della Formula Uno. Il senso e la mission della più recente evoluzione del Mondiale nel pensiero di Stefano Domenicali, presidente e CEO di Formula1.

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"Gli eventi Sprint nelle prime due stagioni della loro introduzione nel calendario hanno ricevuto recensioni altamente positive e non vedevamo l'ora di raddoppiarne il numero per proporre tanta azione in pista al nostro pubblico. L'inserimento della Sprint ha infatti esteso a tre giorni la competizione in pista (pole al venerdì, Sprint al sabato, GP alla domenica, ndr), aumentando lo spettacolo per i fans ed aumentando il valore dell'intero evento per le squadre, gli sponsors, i detentori dei diritti televisivi e gli organizzatori".  

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