SINGAPORE AI VOTI

Perez console onorario di Singapore. Ferrari: il doppio podio...non basta

Media generale piuttosto bassa per un Gran Premio dalle mille trappole, nella quale sono cascati anche tanti "insospettabili"

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SERGIO PEREZ: VOTO 9 Quando la Formula Uno "comes to town" non ce n'è più per nessuno: vince lui, Checo! Ora, non è proprio così ma a lui piace crederlo e a noi sottolinearlo. Successo d'esordio due anni fa nel deserto del Bahrein a parte, il nostro ha sempre vinto con tanta gente attorno e densità di popolazione altissima: Baku 2021, Montecarlo e Singapore quest'anno. In più, una rara partenza riuscita alla perfezione. Tanto è bastato per battere le Ferrari...

CHARLES LECLERC: VOTO 7

Le condizioni ambientali hanno pesantemente giocato a sfavore ma, come si dice in questo casi, valeva per tutti. Quindi, nessuna scusante per una performance molto buona che avrebbe potuto ed in un certo senso dovuto essere ottima. Invece di celebrare il suo quarto successo stagionale, Charles ha dovuto accontentarsi di un posto in prima fila (ahi, le dolenti note...) per la quarta replica in carriera di Perez. Nove pole positions trasformate in sole tre vittorie: dice tutto.

MAX VERSTAPPEN: VOTO 6

Aggiunge solo la miseria (per lui) di sei punti alla casa, peraltro già vinta: il titolo è lì da cogliere alla prima occasione (Suzuka?). Al termine di un weekend su molti piani agitato per lui e per la Red Bull (con la sola "svista" Perez!), l'olandese non merita più di un stretta sufficienza. Noblesse oblige, nel senso letterale del modo di dire. Non potevamo aspettarci una rimonta formato Spa-Francorchamps ma insomma... Sì dai, meglio festeggiare il titolo in ben altro modo.

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CARLOS SAINZ: VOTO 6

Terzo gradino del podio a parte (per certi versi generoso), Carlos attraversa senza colpo ferire un weekend sotto le cui luci brilla solo (e solo fno ad un certo punto) il compagno di squadra. Ammette candidamente di aver perso fiducia nelle proprie chances già da primi giri. Estremizziamo, è chiaro, ma la Formula Uno è la patria degli estremi e anche quella delle contraddizioni. E di prove altalenanti (e appunto contraddittorie) lo spagnolo ne ha messe un bel po' in fila, dopo la vittoria di quasi tre mesi fa a Silverstone che avrebbe dovuto rappresentare una svolta ben più solida.

LEWIS HAMILTON: VOTO 7

Una volta era lui a scattare al semaforo (e non solo) in modalità "Intimidator". Stavolta incassa da Sainz alla prima staccata, invece di fare subito una qualche differenza. Poi tira dritto contro le protezioni. Si autoassolve senza concedere alcuna possibilità di contraddittorio davanti ai microfoni, filosofeggiando come pochi. Non ci piace. Atteggiamenti così appartengono a suoi pari grado con un piede e tutta una gamba fuori dall'abitacolo, come SEBASTIAN VETTEL (VOTO 6,5 per la buona performance sulla pista delle sue cinque vittorie precedenti), non a chi - fino a prova contraria - punta ancora agli otto titoli iridati da primato assoluto. 

LANDO NORRIS: VOTO7,5

L'Uomo Invisibile colpisce ancora: Lando "Calrissian" Norris colpisce ancora, al termine delle sue "Guerre Stellari" con FERNANDO ALONSO (VOTO 350, come il numero dei GP disputati) e poi con il quasi bis-campione Verstappen, che costringe all'errore. Lando è uno tutta sostanza ma a volta servirebbe anche un po' di presenza scenica, specialmente nelle occasioni in abito lungo come a Singapore. Magari non quella della sua McLaren, che sotto i riflettori di Marina Bay ha messo in pista l'outfit (la livrea, se preferite) a nostro giudizio più pasticciata del Mondiale 2022... e oltre.

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 MCLAREN: VOTO 8

Ma come? Beh, sì: discutibili contaminazioni del papaya base a parte, il team britannico ha fatto un secco ventidue a zero sulla ALPINE (VOTO 4, due monoposto ko). Un bel "tirone" che vale sorpasso sul team bleu al quarto posto del Mondiale Costruttori. Grazie anche all'impennata d'orgoglio di DANIEL RICCIARDO (VOTO 7) che chiude quinto una gara iniziata dall'ottava fila.

YUKI TSUNODA: VOTO 4

Piuttosto efficace in qualifica, ancora un oggetto misterioso (e siamo buoni, dovremo dire un mezzo disastro) sulla distanza. Non fanno meglio gli altri piloti asiatici che - più o meno dalle parti di casa - affollano la lista dei ritirati: ALEXANDER ALBON e GUANYU ZHOU (VOTO 10 ma... cumulativo).

LANCE STROLL: VOTO 7

Il canadese a Singapore fa le cose per bene: frequenta con sorprendente regolarità la top ten (e la sua primissima periferia) per tutto il programma delle prove. Poi in gara rivaleggia con Norris in quanto a invisibilità: la classifica finale - sesto - dimostra che era la ricetta giusta per mettersi in tasca "some good points" e così sorpassare nella classifica generale i già citati Zhou e Tsunoda, nonchè MICK SCHUMACHER (VOTO 5, perchè invisible "paga", inconsistente... no!)

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