FORMULA 1

Bin Sulayem: "Sopreso dall'ostilità dei team alla candidatura Cadillac Andretti"

Fronte compatto delle squadre di fronte all'ipotesi di allargamemto del Mondiale ad un undicesimo team "a stelle e strisce"

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Bin Sulayem: "Sopreso dall'ostilità dei team alla candidatura Cadillac Andretti" - foto 1
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"Mi hanno sorpreso le reazioni contrarie alla notizia della candidatura Cadillac/Andretti. In anni recenti la FIA ha accolto con favore l'ingresso di squadre più piccole ma di successo. Dovremmo incoraggiare la prospettiva dell'ingresso in campo di Costruttori di livello mondiale come General Motors e di nomi storici per le corse come Andretti e non solo. Simili manifestazioni di interesse da mercati in crescita aggiungono varietà e contribuiscono all'ampliamento del fascino della Formula Uno".  Con questo pensiero espresso sui canali social (e non su quelli ufficiali) il presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile Mohammed Bin Sulayem ha reagito alla del resto ampiamente prevista levata di scudi delle squadre attualmente impegnate nel Mondiale all'annuncio della candidatura del binomio Cadillac Andretti per diventare a medio termine l'undicesimo team della griglia.

Presidente FIA da poco più di un anno, Bin Sulayem si prepara ad affrontare l'ostracismo della quasi totalità delle squadre. Non è la prima volta che Michael Andretti tenta di affacciarsi al Mondiale (in precedenza aveva provato a rilevare la Sauber) e la scorsa settimana - per la precisione giovedì 5 gennaio - ha annunciato la candidatura congiunta con General Motors, per mezzo del suo marchio sportivo (e di lusso) Cadillac. Le dieci squadre che danno oggi vita al Mondiale vedono come il fumo negli occhi la prospettiva di un'ulteriore frazionamento della propria quota di incassi.

Una breccia nel muro la aprono solo McLaren e Alpine: divise su tutto, recentemente, e da due anni in piena bagarre per il quarto posto alle spalle delle superpotenze Red Bull, Ferrari e Mercedes (in rigoroso ordine di classifica 2022), il team papaya ed il team bleu "aprono" alla prospettiva di un terzo (anzi, undicesimo) incomodo. Anche in parte per questioni "culturali" McLaren (che ha un braccio operativo nella Indycar), per ragioni di opportunità Alpine, visto che potrebbe essere marchiata Renault la power unit che spingerebbe la Cadillac-Andretti al cui volante potrebbe mettersi Colton Herta, il pupillo di Michael Andretti che ha già assaggiato la Formula Uno in un test con... la McLaren. Le ragioni del campo opposto, molto meno... occulte, si sintetizzano nel "sospetto" che il figlio del camoione del mondo del 1978 Mario punti ad entrare nel Mondiale dalla porta principale, da Costruttore, a fronte di una "patente" Cadillac (e quindi General Motors) poco più che di facciata... La battaglia è appena iniziata e promette scintille sul triplo fronte FIA-Formula 1-squadre.

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