CUORE TIFOSO MILAN

L'estate sta finendo

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Purtroppo non siamo Benjamin Button come il Grande Z, ma almeno con la memoria, con la fantasia, questo Milan Summer Festival ci consente di tornare un po' indietro nel tempo. Non tanto sul campo, quanto proprio a certe sensazioni belle delle estati che non finivano mai, tra sole, mare, canzoni, birre, ragazze e tutto il necessario. Giornate e notti splendide in cui man mano che si avvicinava il ritorno a casa, si acuiva quel senso di dispiacere per la fine dei giochi, per il ritorno alla realtà.

 

Ecco, il ricordo che sta già per lasciare dietro sè questo Milan è molto simile a quello di certe vacanze ruggenti. Un divertimento, un'evasione, una soddisfazione inimmaginabile solo domenica 8 marzo, quando in un San Siro spettrale il Genoa si prese tre punti mentre fuori urlavano già troppe ambulanze e i portoni dei palazzi si chiudevano. Cinque mesi dopo, il mondo del Diavolo appare rovesciato, e sarebbe così bello che l'ultimo match con il Cagliari fosse proprio come l'ultima notte pazza del viaggio, dove spendi tutto e ti prendi tutto. In questo senso, ci vorrebbe un'altra goleada, magari,  e soprattutto dio Zlatan - che qualche invidioso o ipovedente insiste a chiamare ex giocatore -  in doppia cifra nella classifica dei marcatori. Tre punti che farebbero chiudere l'Associazione a quota 66, due soli punti in meno del Milan gattusiano di 12 mesi prima. Dopo la bloody Sunday col Genoa erano 36, e il rischio di finire nella colonna destra delle classifiche televisive era lì, tangibile.

E invece. Le vittorie, lo spettacolo, l'Europa, anche se è quella in cui si comincia dal gradino più basso. Ma ora arriva il classico bivio da fine vacanza: la meravigliosa ragazza con la quale l'hai condivisa rimarrà solo una storia estiva, un magnifico ricordo, oppure può iniziare qualcosa di importante, forse di definitivo?
La sposa promessa Rangnick è stata mollata sull'altare per la 'passeggera" Pioli, e questo vale già la risposta al quesito. Ma si sa come la quotidianità e i suoi normali paletti possano riportare a terra chi vola alto. Al netto della obbligatoria conferma di Ibra e delle blindature del Mago Donnarumma e di Calhanoglu, un mercato non facile e i preliminari di Coppa metteranno subito alla prova squadra e società, alle prese con una nuova aspettativa dei tifosi e non solo: tanti hanno definito da scudetto il Diavolo post-Covid, esagerando, ma non troppo. E siamo tremendamente curiosi di vedere anche l'impatto con il pubblico, con gradinate di nuovo piene, quelle che esaltano, ma specie a Milano mettono pure tanta pressione.
Sarà una sfida difficile fare maturare questa bellissima storia, farla diventare un grande, solido e vincente amore. Le insidie e le incognite sono tante, le disillusioni dietro l'angolo. Ma una cotta di quelle forti ce la siamo presa, sicuro. E ci dispiace da matti che l'estate sta finendo: ma contrariamente al tormentone dei Righeira, se il Milan sta davvero diventando grande, ci va, eccome se ci va.

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