OGGI CON BALZANO PROTA

Cuore tifoso Milan, Piatek è un falso problema

Travisate le parole del polacco: tornerà a segnare. E si può scommettere anche su Giampaolo

  • A
  • A
  • A

Buffo come nel mondo del calcio non ci si accontenti mai e si trovi sempre un pretesto per costruire polemica. Ci si lamenta, ad esempio, delle risposte "prestampate" e banali dei calciatori, salvo poi suonare il tasto dell'allarme rosso quando decidono di parlare con schiettezza e sincerità. Riferimento ovviamente alle parole di Piatek. Il reale problema è che in troppi si soffermano solo su "non è facile adattarsi al gioco di Giampaolo" o a "il Milan vuole tenere palla, io credo che ogni tanto dobbiamo cercare giocate semplici e lanciare la palla avanti", un po' per convenienza e un po' per superficialità e pigrizia. O forse solo perchè la polemica piace. È miele per api che accorrono svolazzanti.

Il punto è che in pochissimi hanno sottolineato altri punti importantissimi di un'intervista lunga e completa, come ad esempio "sto provando a muovermi come vuole l'allenatore perchè sono consapevole in questo modo di poter diventare ancora più forte". Basterebbero queste poche righe per capire che nelle parole di Piatek non c'è alcuna punzecchiatura verso mister Giampaolo, ma solo ed esclusivamente grande sincerità. Traduzione per i più diffidenti: stiamo giocando in un modo totalmente differente da prima, ci vengono proposte idee nuove, io ho bisogno di tempo per assorbirle, ci sto lavorando sodo. Non è di difficile comprensione, in fondo.

"Giampaolo è molto esigente e ha sempre pronte quindici opzioni per una giocata. Per noi è stato difficile perchè in tanti eravamo ancora assenti all'inizio della preparazione e per il 75% di essa c'erano tanti ragazzi della Primavera, quindi non abbiamo avuto la possibilità di provare tutte le giocate che Giampaolo avrebbe voluto. Adesso mi sembra che tutto stia andando nella stessa direzione e che stiamo migliorando da un giorno all'altro." A qualsiasi persona di buon senso queste non sembrerebbero parole pregne di malcontento, anzi. In un mondo perfetto si sottolineerebbe la voglia del polacco di tornare a segnare e la consapevolezza di dover lavorare sodo ma che i frutti arriveranno. Invece no, "le pistole di Piatek sparano a zero contro Giampaolo".

Del resto, che si parta ormai con un pregiudizio è noto, se una frase come "Se segni 30 gol in 48 partite non sei fortunato” viene di default vista come arrogante e non come segno di personalità. Non sono il fan numero 1 di Piatek, ma trasformare il polacco nel problema del Milan è al limite del ridicolo, parliamo di un attaccante che l'anno scorso veniva inneggiato dall'intero mondo Milan (stampa, tifosi, etc) e oggi - addirittura - qualcuno parla di possibile esclusione fissa. Il primo editoriale del sottoscritto di questa stagione su queste pagine era un'invocazione ad un maggior equilibrio, credo non abbia funzionato. Ma tanto si sa già come andrà,

Piatek tornerà a fare gol, i titoli dei giornali torneranno a sottolineare la potenza di fuoco delle pistole del polacco e via coi "pum pum pum". Inoltre, metto una “fiche” su Giampaolo che - da uomo di calcio e di grande intelligenza - non si incaponirà su eventuali fissazioni ma cercherà - partendo dalle sue idee di gioco - di mettere tutti nelle migliori situazioni. Lo ha fatto con Suso, lo farà anche con Piatek. E vissero tutti felici e contenti.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments