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Cuore Tifoso Juventus: 2020, l'anno decisivo di Sarri

La Juventus, sconfitta al San Paolo nella notte della vendetta di Napoli, getta via la grandissima occasione di aumentare il distacco verso le inseguitrici Inter e Lazio (entrambe fermate sul pari) e i rimpianti per Sarri aumentano

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Sono passati 7 mesi dal giorno in cui la Juventus ufficializzò (un po’ a sorpresa) il nome di Maurizio Sarri come nuovo allenatore della squadra. La rivoluzione tanto invocata (da stampa, tifosi e una parte della dirigenza) dopo il brusco allontanamento di Allegri ancora però non si è ultimata del tutto e, lo abbiamo più volte scritto anche dalle pagine di questa rubrica, sarà dura se non quasi impossibile che si possa compiere entro la fine di questa stagione. Di certo Sarri ha iniziato il 2020 molto meglio di come aveva terminato il 2019, anche se la sconfitta inaspettata contro il Napoli di Gattuso porta indubbiamente a grandi rimpianti. Le due sconfitte contro la Lazio prima della sosta Natalizia avevano lasciato decisamente il segno nell’ambiente, ed era fondamentale ripartire subito nel nuovo anno sia in campionato che in Coppa Italia.

Il percorso in Coppa Italia, in particolare, è stato decisamente importante in questa fase. La doppia vittoria schiacciante contro Udinese e Roma ha iniettato morale all’interno ed intorno la rosa allontanando (almeno temporaneamente) il fantasma delle vedove di Allegri, già pronte in caso contrario ad avviare una “crisi di governo” perché, e questo lo possiamo scrivere senza possibilità di smentita alcuna, se Sarri, dopo aver perso la Supercoppa Italiana (primo vero obiettivo della stagione) fosse stato buttato fuori anche dal secondo obiettivo stagionale (la Coppa Italia) sicuramente si sarebbe attirato una dose di contestazioni e critiche importanti (non osiamo immaginare quante poi dopo anche la sconfitta contro il Napoli…) che non avrebbero fatto bene né alla squadra né a lui, soprattutto adesso che si sta per entrare nella fase cruciale della stagione in Campionato e Champions League. Questa prima mini fuga ai danni dell’Inter è arrivata decisamente al momento giusto, ovvero prima che la Champions League torni a portare via energie fisiche e mentali alla Vecchia Signora.

Però la sequenza di pareggi di Antonio Conte (che ricorda un po’ quelli della sua prima stagione sulla panchina della Juventus...) andava sicuramente sfruttata meglio. La sconfitta al San Paolo non era assolutamente prevista e si poteva, anzi, si doveva evitare. Nel calcio come nella vita non si può sempre vincere, vero ma presentarsi come dopo-Allegri collezionando “zero titoli” da qui a fine campionato sarebbe devastante in negativo, anticipando quasi sicuramente la chiusura del rapporto lavorativo senza concedere la possibilità all’ex tecnico del Chelsea di completare la “rivoluzione”.

Per questo il 2020 sarà l’anno decisivo per Sarri. Per continuare a portare avanti il processo di cambiamento dovrà prima di tutto vincere qualcosa (alla Juve non è tollerato arrivare secondi) per poi pianificare il mercato a fine stagione in prima persona, liberandosi dei giocatori fuori dal progetto e chiedendone di specifici per il suo credo tattico; ma se il Mister vuole continuare a sognare il cambiamento e percorrerlo #finoallafine partite a vuoto come quella contro il Napoli non devono capitare più.
Sarri avvisato, mezzo salvato.

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