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Cuore tifoso Juve: Buffon, dove eravamo rimasti?

23 Set 2019 - 08:34

Dove eravamo rimasti? Dopo quasi 500 giorni Gianluigi Buffon è tornato titolare in campionato per presidiare la porta della Juventus in Italia. Alzi la mano chi, dopo il lungo e commovente addio del 18 Maggio 2018 (ironia della sorte sempre contro l’Hellas Verona), avrebbe mai pensato di ritrovarlo ancora a difendere i colori della Vecchia Signora in serie A. Davvero un percorso imprevedibile, una lunga storia d’amore che si prolunga oltre l’immaginabile. Un ritorno a lieto fine visto anche l’andamento della partita di campionato contro il Verona di Juric che è uscito dallo Stadium a testa alta si ma sconfitto (soprattutto) per via delle parate decisive di Buffon che hanno respinto e rispedito al mittente tutte le critiche già pronte contro Sarri. Diciamolo, vedere però il portierone bianconero con quel 77 piazzato sulle spalle e senza più la fascia di capitano al braccio fa davvero molto strano, non sembra nemmeno lui.

Un ritorno che mai ci saremmo aspettati, soprattutto dopo la volontà dell’anno scorso di non appendere i guanti al chiodo ma di proseguire la sua carriera lontano da Torino per provare a vincere da titolare a Parigi quella coppa “maledetta” che da anni (come la Juventus) insegue. Invece dopo l’esperienza parigina terminata senza infamia e senza lode, con uno scudetto in più in bacheca ma anche con il peso sulla coscienza delle “papere” Champions che sono costate l’eliminazione al PSG la scorsa stagione, ha deciso di rincasare alla base, rinunciando però a tutti i “gradi” precedentemente acquisiti sulla divisa. Un figliol prodigo a tutti gli effetti che pur di ritornare nella propria famiglia è disposto a spogliarsi di numero storico e fascia da capitano e senza poi alcuna pretesa del posto fisso da titolare. Sicuramente una bella storia umana ancora più che di calcio, un legame forte che va oltre il campo e i soldi. Una figura importante all’interno dello spogliatoio, sicuramente un esempio da seguire per giovani e meno giovani. Se poi il suo ritorno da calciatore alla Juventus (per il dopo carriera è già pronto un ruolo dirigenziale) sarà decisivo anche sul campo (come già capitato proprio contro il Verona), oltre che all’interno dello spogliatoio, la scelta (contro tutto lo scetticismo che ha accompagnato il suo ritorno a Torino) potrebbe davvero essersi rivelata vincente. E se il destino decidesse di scrivere le pagine più belle di una storia d’amore stupenda si entrerebbe davvero all’interno di una favola per bambini (e non solo), un racconto da libro “Cuore”. Ma questa è un’altra storia, che ci piacerebbe raccontare a fine stagione…

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