Allegri via? Stop al dibattito, la ricreazione è finita

Non c'è alcun doppio senso, tranquillizzatevi

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Non c'è alcun doppio senso, tranquillizzatevi. L'idea per la quale a un certo punto sia passata l'idea per la quale sotto la gestione Allegri regnasse l'anarchia in casa Juventus è ovviamente falsa. I malcontenti, i mugugni, le questioni personali e i comportamenti extracampo vengono gestiti ovunque, e a Torino sempre e comunque meglio che in ogni altro luogo. I nervosismi, le prese di posizione per partito preso, la sfiducia sono stati invece endogeni, cioè figli prevalentemente di un'insofferenza piuttosto allargata al fatto che la squadra si è progressivamente resa conto di non riuscire a fare ciò che gli veniva richiesto di fare.

Le responsabilità stanno dunque anche questa volta nel mezzo, Allegri ha pagato per il suo 50% e per non aver dettato un'agenda tecnica che potesse invertire un trend lungo due anni, uno dei quali trascorso aggrappandosi a Cristiano Ronaldo. Insomma, lo stesso Allegri delle celebri allegrate si è presentato calcisticamente disidratato nel culmine della smazzata voluta da un Andrea Agnelli dichiaratamente ambizioso, ma infine realista nel giudicare lo stretto rapporto tra gli strumenti in mano all'allenatore e la vitalità, l'amor proprio, le idee concentrate dentro un prodotto finale ritenuto altamente insoddisfacente.

Considerando quindi l'analisi sul divorzio come un (affatto semplice) passo di responsabilità da parte dei vertici societari, la palla passa alla voce dei tifosi che vale quel che vale soltanto postuma. Ovvero immediatamente successiva alla Nota della Società delle ore 12.48 di un venerdì 17 nella quale viene sancita l'interruzione del rapporto quinquennale - da almanacco digitale - con Massimiliano Allegri. Ed ecco la "Robapazza" - la palla che strumpallazza - direttamente dagli anni '80 ai giorni nostri, che non capisci più cosa succede: feste, schiamazzi, urla, provocazioni, battute a raffica, vocali, meme, trionfi, mestizie e annunciazioni di ogni genere. I telefonini, il web, i social da record ben oltre il mitologico colpo CR7. Una Royal Rumble legittima che giunge con la notte al fischio finale: cari juventini, la ricreazione è finita perché è la Juventus a dircelo. Le parole le conoscerete alle ore 14.00 quando tornerà a prendere la parola un presidente esposto da un paio di frasi pronunciate un mese fa. La ricreazione è finita perché bisogna sintonizzarsi con la società senza che conosciate ancora il nome dell'Eletto. Serve festeggiare il diploma superiore e tributare in un contesto che si promette speciale. Perché dopo l'estate inizieranno gli intensi anni dell'Università