I ragazzi di Antonio Conte hanno giocato magnificamente, a prescindere dal risultato. Meritava almeno il pari
L’Inter ha giocato una partita formidabile contro il Barcellona e anche se l’ha persa, avrebbe meritato almeno il pareggio, dopo aver condotto a lungo.
Nel progetto di crescita di Antonio Conte era richiesta una grande prestazione per tarare i propri limiti e le potenzialità inesplorate. Lo ha fatto mettendo in mostra una difesa granitica e un centrocampo con tecnica e personalità ed è emerso anche tutto il talento di Lautaro Martinez, bravissimo a dettare i passaggi, a tenere su la squadra e soprattutto segnare il gol in apertura.
Il Barcellona ha tentato di mettere sotto l’Inter e ha rischiato in almeno cinque o sei occasioni di prendere il secondo gol. Il nostro è un Paese risultatista e per noi conta solo il punteggio finale ma in realtà la gara dell’Inter è stata di gran lunga la migliore degli ultimi 50 anni al Nou Camp. Un gol atteso tutto questo tempo e che entra nella storia dopo troppe sfide giocate di rimessa, aspettando il compiersi del proprio destino contro tutti i Barca dell’era Messi. Questa partita sancisce una possibile eliminazione che è evitabile solo se si batte il Borussia Dortmund in casa e non si perde in Germania. Battere i catalani a Milano sarebbe una benedizione e vincere a Praga resta imprescindibile. Questo ragionamento serve per comprendere una situazione compromessa soprattutto dal pari interno con lo Slavia. Resta però una partita che, dopo otto anni, ha esaltato il gioco dell’Inter e ha inorgoglito i tifosi con una performance che restituisce prestigio.
Resta il rammarico per le troppe occasioni fallite, le parate di Ter Stegen e l’atteggiamento di un arbitro che ha diretto la gara in modo irritante e con alcune decisioni discutibili. Si tratta di non dilapidare il patrimonio di esperienza e autostima che la squadra deve aver ereditato dopo una prestazione del genere. Purtroppo la partita con la Juventus arriva troppo presto e non c’è la possibilità di prepararla nel modo migliore. Brozovic, Barella e Sensi hanno speso tantissimo e le energie nervose della squadra si sono consumate. Sanchez, sostituito dopo un’ora ha fatto il possibile ma non è ancora al massimo e quella di ieri sera era la gara perfetta per le ripartenze di Lukaku che, con gli spazi lasciati dalla difesa di Valverde. avrebbe trovato varchi adatti alle sue caratteristiche. La partita è andata e va in archivio con tanta rabbia e rimpianti. Da ora in avanti i Barcellona di turno verranno affrontati solo per vincere. Non per contenere. Non per gestire. Per vincere