OGGI CON DE CARLO

Cuore Tifoso Inter: la ragion di stadio

Juventus-Inter doveva giocarsi a porte chiuse, la salute doveva venire prima di tutto e invece la Lega calcio ha stravolto tutto

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Sono strani giorni in cui si parla di virus e salute pubblica ma si prendono decisioni che vanno contro questo stesso interesse, prive di buon senso e con criteri che privilegiano aspetti più economici e di immagine che quelli della salute pubblica. È surreale dover spiegare come fosse logico giocare a porte chiuse non solo Juve-Inter ma tutte le gare della giornata. Non rinviare ma giocare senza spettatori, come l’Inter avrebbe fatto con la Samp, ha fatto con il Ludogorets e come ha deciso di fare la lega della serie B.

È avvilente che nessuno si renda conto quanto sia una visione orba ricondurre il coronavirus a tre sole regioni e far giocare liberamente a Roma, Napoli, Lecce e Cagliari, permettendo oltretutto ai tifosi ospiti di andare in trasferta, non intuendo l’assurdità di questa decisione. I dati parlano a questo proposito di altre regioni con contagi così suddivisi: 25 in Liguria, 17 in Campania, 49 in Piemonte (dove si può giocare a porte aperte), 13 in Toscana, 25 nelle Marche, 6 nel Lazio, 9 in Sicilia. 

È tragicomico leggere sul documento prodotto dalla Lega Calcio che il motivo del rinvio è dovuto a tutela della salute pubblica, salvo scoprire che il Ministero ha smentito questa ipotesi, perché aveva dato il via libera alle porte chiuse e che il presidente Dal Pino aveva proposto di giocare questa sera. Con il pubblico. Salvo quello proveniente da Lombardia, Veneto ed Emilia.

È sconsolante che in Italia tutti facciano per conto proprio. Questa sera si era deciso di giocare Samp-Verona a porte chiuse, tanto per gradire, poi la Lega ha rinviato in extremis pure questa. Marotta ha spiegato che la decisione era stata assunta senza consultare le associate e ha proseguito nello scontro indiretto col presidente della Lega confermando che: “Lunedì il Governo ha chiesto a Figc e di usare le porte chiuse alla luce del provvedimento del Ministero che precludeva ogni forma di attività agonistica. Giovedì è stato emanato il calendario delle gare a porte chiuse, sabato improvvisamente c'è stato un dietrofront senza confronti con l'assemblea, che ha portato disagio ai club interessati e squilibrio competitivo all'interno della Serie A. Ci si trova con squadre che non giocano da due settimane, altre che giocano con continuità. Il campionato in questo modo diventa sfalsato nel suo calendario”.

L’incredibile sequenza di proposte surreali è proseguita con quella di giocare questo mercoledì, poi lunedì 9 marzo, facendo slittare l’intera giornata al 13 maggio. Quale che sia la decisione, la straordinaria fragilità del sistema calcio e l’assenza di reale sensibilità al problema hanno distrutto la stagione e creato un ulteriore danno. Politica, interessi, immagine compromessa dagli stessi uomini che cercano di preservarla, caos organizzativo ed egoismi. Il danno che ha subito l’Inter è paradossalmente la cosa meno importante in un quadro generale in cui arriveranno altre complicazioni che si ripercuoteranno nella stagione. Inter-Sassuolo a porte aperte è la volontà di Marotta, il quale deve prima passare però dall’evoluzione di una settimana che porterà ad altri stravolgimenti e colpi di scena.

Infine la reazione dei tifosi interisti, arrivata con veemenza perché se la decisione fosse stata presa dal Governo nessuno avrebbe obiettato. Il problema è che ha deciso la Lega, disattendendo una decisione presa precedentemente e il giorno prima sui giornali si parlava di “tentativo” della Juventus di rinviare la gara. Il fatto che questo sia avvenuto poche ore dopo è stato letto come un interesse più importante di altri e un colpo di mano che non aveva nulla a che vedere con la salute pubblica. 

Al governo del calcio però non sembra interessare troppo la sua credibilità

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