Eravamo lì per la curva e per il Toro, per fare casino come loro», Così Susanna e Luisa giustificano la loro presenza in Curva Maratona negli anni ’70, ma queste parole non suonano soltanto come una dichiarazione d’amore per i Granata. Infatti con “loro” si riferiscono ai colleghi maschi, i primi ultras che cominciavamo in quel periodo a colonizzare gli stadi di tutta la Penisola. In maniera sorprendente, ma senza dubbio fedele, queste ragazze incarnavano le coeve istanze femministe di stampo impolitico; allo stesso tempo i settori popolari divenivano inattesi laboratori d’emancipazione.
Nella transizione tra i Sessanta ed i Settanta il “boom” ha ormai esaurito il carburante e la locomotiva dello sviluppo è entrata in una crisi che destabilizza le fasce più basse della società. Dagli schermi delle televisioni si fanno promesse che in realtà l’economia non è in grado di mantenere e negli Stati Uniti, epicentro dello stile di vita occidentale, la società degli adulti sembra vacillare sotto il vento della Controcultura.
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