Tutto cambia in questa Champions, tranne la sfortuna di Guardiola
Nella notte di Ferragosto il botto lo fa il Manchester City, che esplode come un fuoco pirotecnico a Lisbona e deflagra in milioni di pezzi (come la sua opinabile maglia nuova), ricadendo infine a terra sotto forma di cenere. Si completa così il quadro di questi quarti di finale di Champions League, insoliti e inediti, che hanno sconfessato anche le previsioni più audaci.
I tre chilometri che separano il Da Luz dall’Alvalade hanno disseminato una scia di morte la quale ha fatto cadere le teste coronate d’Europa, una a una, sommandosi a chi nemmeno è riuscito a strappare il biglietto per il paese lusitano. Prima Juventus e Real Madrid, poi in serie spaventosa Atletico Madrid, Barcelona e infine Manchester City. Una debacle che impone riflessioni sistemiche prima che tecniche.