Il centenario nefasto del Cagliari

Prima il sogno Europa, poi l'incubo Serie B

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Correva la vigilia di Natale del 2019 e Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, pubblicò su Twitter il suo messaggio benaugurante per l’anno del centenario della squadra sarda: “Auguri di buon #Natale, popolo rossoblù. Preparatevi a un 2020 speciale per tutti noi”. Da allora son passati quattordici mesi, e non si può dire che non ci abbia azzeccato. Purtroppo quello “speciale” auspicato dal presidente cagliaritano non si è tradotto nel cammino trionfale che la squadra fino a quel momento stava intraprendendo (all’epoca il Cagliari era addirittura in zona Champions League), ma ha virato in modalità disastro.  

Da allora, la squadra ha infranto alcuni tra i peggiori record negativi delle sue numerose annate in Serie A.

Eppure Giulini non ha badato a spese per allestire una rosa di tutto rispetto, e proprio per questo il Cagliari attuale resta un’anomalia della serie A sulla quale in tanti, compreso il presidente e la sua dirigenza, si sono interrogati senza giungere a risposte e soluzioni. Questa squadra, terzultima e a cinque punti dalla più vicina (il Torino, che ha vinto l’ultimo scontro diretto), può contare tra le proprie fila alcuni calciatori molto appetiti sia in Italia che all’estero, numerosi nazionali e alcuni prospetti futuri di sicura qualità.

Per citarne alcuni: il portiere Cragno, uno dei migliori portieri italiani, è nel mirino di alcune grandi squadre. Godin non ha bisogno di presentazioni, e le due finali di Champions (una delle quali con gol quasi decisivo) più i numerosi successi nel campionato spagnolo parlano per lui. Nainggolan è uno che in buona forma fisica non sfigurerebbe nelle tante squadre che si giocano la Champions League. Il difensore polacco Walukiewicz, vent’anni e un futuro roseo (così almeno dicono) è stato strappato ad una nutrita concorrenza e ha certamente delle buone qualità.

Il sette polmoni Nandez, ex idolo della Bombonera, ha molti estimatori sia in Italia che all’estero, ed è assai probabile che con lui Giulini ci ricaverà presto una succosa plusvalenza. Joao Pedro faceva le giovanili brasiliane con Coutinho e Neymar ed è definitamente esploso come bomber di razza, risultando l’anno scorso il brasiliano più prolifico tra quelli che giocano in Europa. Due attaccanti come Pavoletti e Simeone non avranno la vena realizzativa di Lewandowski, ma conoscono il campionato italiano e spesso e volentieri sono andati in doppia cifra.

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