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Argüello, l'eroe fragile del Nicaragua

Uno tra i migliori pugili di sempre

04 Ott 2020 - 08:52

Nella canzone Robespierre del gruppo reggiano Offlaga Disco Pax c’è un passaggio che cita, parlando dei ricordi di quegli anni un po’ cazzari a cavallo del 1980, “I sandinisti al potere in Nicaragua”. È proprio questo piccolo Stato del Centroamerica ad essere la cornice turbolenta nella quale si incastona questa storia. Una storia di sport e di politica. La storia di un pugile da Hall of Fame e della sua vita tribolata. La storia di un uomo sopraffatto dal peso del suo ruolo. La storia di un’esistenza tragica, instabile, profondamente plasmata dal contesto storico in cui è stata giocoforza risucchiata. La storia di Alexis Argüello, “El flaco explosivo”, campione mondiale in tre diverse categorie di peso.

Riavvolgere il nastro della vita di Argüello è impossibile senza inserirla nel tempo e nel luogo che le competono. Alexis nasce nel 1952 a Managua, capitale del Nicaragua. Questa landa nel cuore dell’America Centrale, ex colonia spagnola e messicana, diventa indipendente nel 1838 ma ben presto finisce nel mirino imperialista degli USA che la occupano militarmente per più di 20 anni, dal 1912 al 1933. L’invasione del Nicaragua rientra infatti all’interno della cosiddetta “Guerra della banana”, ovvero quell’insieme di manovre militari in America Latina volte a garantire il dominio statunitense su tutta la regione.

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