dopo l'assemblea

Serie A, niente riduzione: "Si resta a 20 squadre". Solo Inter, Juve, Milan e Roma votano per 18

Cairo: "Inter, Juve e Milan in Figc è sembrata una Superleghina". Ribadita la necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa

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Serie A, niente riduzione: "Si resta a 20 squadre". Solo Inter, Juve, Milan e Roma votano per 18 - foto 1
© ansa

L'assemblea della Lega Serie A ha votato a favore del mantenimento del campionato a 20 squadre. Soltanto quattro club - Inter, Juventus, Milan e Roma - si sono espresse a favore del nuovo format a 18, con 16 voti invece d'accordo nel rimanere a 20 squadre. La Lega Serie A in una nota annuncia che "ha approvato oggi, nel corso dell'Assemblea svoltasi nella sede di via Rosellini, il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano. Nel corso della stessa riunione, è stata ribadita la assoluta necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa, così come nei principali sistemi calcistici europei. È stato, inoltre, confermato l'attuale format a 20 squadre del campionato di Serie A".

Inter, Juventus e Milan nei giorni scorsi si erano rivolte direttamente al presidente della Figc Gabriele Gravina per spingere sul fronte della riduzione. "Inter, Milan e Juventus hanno mancato di rispetto alla Lega con quell'incontro da sole in Figc, è sembrata una Superleghina in 3 - il commento duro del presidente del Torino Urbano Cairo - Dimissioni di Marotta? Assolutamente no. Spaccatura con le big? No ma il timing di quel vertice a 3 è stato totalmente sbagliato, il loro atteggiamento è stato sbagliato. L'assemblea oggi ha confermato con una maggioranza schiacciante la volontà di mantenere il format a 20, anche perché se guardi i campionati più importanti d'Europa, quello inglese e quello spagnolo, hanno 20 squadre. Vuol dire che quello è il format che funziona".

GIULINI: "DIMISSIONI MAROTTA? UNO DEI MIGLIORI DIRIGENTI DEGLI ULTIMI DECENNI"
"Dimissioni di Marotta da Consigliere Federale? Non conosco queste voci, non è stata avanzata questa richiesta. Ritengo Marotta, come Galliani, uno dei migliori dirigenti degli ultimi decenni, quindi nel caso non mi avrebbe visto favorevole. Sicuramente andare oggi a rappresentare un'istanza solo con altre due squadre di cambio del format, da 20 a 18, non affrontando i temi fondamentali non mi vede d'accordo. Ma non è per questo che avrei chiesto le dimissioni di qualcuno, tantomeno di Marotta". Lo ha detto il presidente del Cagliari Tommaso Giulini lasciando la sede della Lega Serie A.

GENOA, ZANGRILLO: "MAROTTA? NON SE N'È PARLATO"
"I principi fondamentali sono stati consacrati, il mantenimento del diritto d'intesa e tutto quello che ne consegue. Era il capitolo principale, c'è unanimità di consenso tranne qualche distinguo. Siamo tutti molto cordiali e democratici, ma l'importante è salvaguardare i principi di Governo, il metodo, quando la decisione è democratica e presa consensualmente viene presa nell'interesse della collettività, che è quello di salvaguardare il mondo del calcio". Lo ha detto il presidente del Genoa Alberto Zangrillo all'uscita della sede della Lega Serie A a Milano dopo l'assemblea odierna. Sulle voci di sfiducia per Beppe Marotta nel ruolo di consigliere federale: "Certamente non era un argomento di oggi. Il dialogo e la democrazia prevedono che ci possano essere posizioni contrastanti. Se poi queste posizioni si identificano anche in posizioni di leadership in termini di risultato sportivo, capite meglio di me che c'è dietro qualcos'altro".

ABODI: "SERIE A? TEMA PRINCIPALE GLI OLTRE 5 MLD DI INDEBITAMENTO"
"Ci vuole progettualità e ricerca non solo degli assetti, ma delle regole. Perché il tema principale non so se sia il campionato a 20 o 18, ma sicuramente gli oltre 5 miliardi di indebitamento". Così il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, parlando del confronto in atto all'interno del mondo del calcio sul format della Serie A a margine dell'Osservatorio Valore Sport organizzato da The European House Ambrosetti. "Comprendo l'esigenza di un'evoluzione del sistema che consenta alla Serie A di essere competitiva a beneficio di tutto il sistema calcistico e sportivo - ha aggiunto -. Serve uno scossone, un sussulto di dignità. Non ho ancora letto la proposta strategica della Federcalcio, sarà importante per me prendere coscienza di una proposta che non è la bibbia, ma una traccia. Consentirà al confronto con tutte le componenti per poter arrivare a un salto di qualità". A chi domanda cosa possa fare la politica per il calcio ha invece risposto: "Deve rispettare l'autonomia, perché ci si aspetta sempre che si trovino soluzioni all'interno. Poi nel rispetto dell'autonomia se non dovessero arrivare soluzioni faremo anche noi la nostra parte. Ad esempio troveremo la maniera di veder riconosciuta una percentuale sulle scommesse raccolte agli organizzatori degli eventi".

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