L'ANALISI TATTICA

Inter, Juve e Milan: come il mercato cambia le strategie delle grandi

I nuovi arrivi e le partenze rivoluzioneranno la disposizione in campo delle squadre più titolate della Serie A

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Il mercato non è ancora chiuso ma già si possono intuire le novità di gioco che caratterizzeranno le grandi dopo gli arrivi e le partenze della sessione estiva. Il Milan ha rivoluzionato centrocampo e attacco, la Juve deve ancora capire chi avrà a disposizione in avanti, mentre l'Inter ha rinforzato le sue caratteristiche di squadra basata sugli inserimenti in velocità dei centrocampisti, anche se gli addii di Lukaku e Dzeko le faranno perdere potenza nel reparto avanzato. 

INTER
L'incognita resta l'attacco e, fino a quando non si conoscerà il nome della prima punta che arriverà dal mercato, è difficile ipotizzare quali potranno essere le caratteristiche della squadra di Inzaghi. Persi due riferimenti offensivi di peso, come Lukaku e Dzeko, e un portiere capace di fare il resista andando a pescare direttamente le punte o il giocatore libero dalle pressioni avversarie, l'Inter dovrà per forza cambiare il suo stile. Uno stile che le ha permesso di arrivare in finale di Champions e di conquistare due Coppe Italia e due Supercoppe italiane. Il centrocampo aumenta però le caratteristiche di squadra verticale: l'arrivo di Frattesi consente a Inzaghi di avere due incursori (l'ex Sassuolo e Barella) in grado come pochi di conoscere alla perfezione i tempi di inserimento offensivo. Calhanoglu sarà il regista, senza più la possibilità dell'alternativa Brozovic, e chiunque vorrebbe poter utilizzare un ricambio del livello di Mkhitaryan. Sommer, il probabile prossimo portiere nerazzurro, è affidabilissimo tra i pali ma non ha le caratteristiche per incidere sulla manovra come Onana. La difesa a tre resta quella dello scorso anno (che già aveva rinunciato a Skriniar a stagione in corso), con l'alternativa del giovane tedesco Bisseck. Sulle fasce, zona ricca di elementi a disposizione di Inzaghi e settore particolarmente importante vista la ricerca ossessiva dei cambi di gioco, si aggiunge la possibilità di sfruttare Cuadrado sulla destra.

In avanti, in attesa del nome nuovo, al momento ci sono Thuram, Lautaro e Correa. Il francese figlio d'arte è un giocatore che fa della progressione la sua caratteristica migliore. Non è insomma uno a cui ci si possa affidare con continuità per difendere la palla e far salire la squadra. Considerando che anche Lautaro è una punta di movimento, diventa fondamentale l'acquisto di un attaccante di peso che possa dare il tempo agli incursori di centrocampo di lanciarsi a rete.

JUVENTUS
In piena fase di rifondazione, è complesso capire come sarà la squadra di Allegri. Se ne sono andati Bonucci, Cuadrado, Paredes e Di Maria. Chiesa e Vlahovic potrebbero partire. Le certezze arrivano dalle conferme di Rabiot e Milik, dai rientri di Cambiaso e Rovella e dall'arrivo di Timothy Weah. Al momento, non avendo Allegri dei principi di gioco particolarmente definiti e basandosi più che altro sulle qualità dei giocatori a disposizione, è ipotizzabile un 3-5-2 con Weah e Kostic sulle fasce a completare un centrocampo con Fagioli, Locatelli e Rabiot. L'eventuale arrivo di Kessie darebbe più forza al reparto, con la possibilità di sfruttare al massimo le caratteristiche di aggressività per l'immediata ricerca della profondità. Se dovesse partire Vlahovic, Milik sarà la punta centrale, sempre che alla Juve non riesca davvero il colpo Lukaku. In quel caso il belga sarebbe il terminale perfetto per una squadra poco basata sul possesso e più legata alla verticalizzazione improvvisa. L'ex interista potrebbe giocare in coppia con Milik, per un attacco di potenza da sfruttare con la ricerca continua di palloni alti, o con Chiesa (se dovesse rimanere), per un reparto avanzato di altissimo livello. 

MILAN
E' la squadra che ha cambiato di più. Centrocampo e attacco sono stati completamente rivoluzionati. Pioli potrà sbizzarrirsi nel trovare le quadratura giusta per incastrare le caratteristiche dei nuovi arrivati con i suoi principi di gioco. Partendo dal 4-2-3-1 l'allenatore rossonero, nella sua esperienza al Milan, ha saputo variare sistema passando al 4-3-3 e, nel periodo più complicato della scorsa stagione, sperimentando anche la difesa a tre. La disposizione in campo è ormai un concetto superato in un calcio in cui scompaiono i ruoli sostituiti dalle funzioni che i giocatori devono svolgere nelle varie fasi della partita.

La logica potrebbe far pensare a una squadra che, partendo dalla difesa a quattro, sarà strutturata con un giocatore davanti alla difesa (Reijnders o Krunic) e due interni come Loftus-Cheek sul centrodestra e Pulisic dall'altra parte. Nel tridente, Chukwueze a destra, Giroud in mezzo e Leao a sinistra. L'idea di base del mercato rossonero è quella di avere più alternative nei ruoli che spesso, soprattutto nella scorsa stagione, hanno limitato le ambizioni della squadra. I principi resteranno quelli (isolare Leao nell'uno contro uno sfruttando le sovrapposizioni esterne e interne di Theo Hernandez), con la possibilità di cambiare gioco per la velocità di Chukwueze. Lo sfruttamento delle fasce, insomma, potrà essere alternato senza privilegiare sempre e solo quella sinistra. Rispetto alla scorsa stagione, poi, i cambiamenti a partita in corso anche dal punto di vista tattico, aumentano in qualità. In gare contro squadre particolarmente chiuse, o nei minuti finali di partite da recuperare, l'ingresso di Okafor potrà dare maggiore incisività all'attacco, con lo svizzero schierato alle spalle di Giroud o al suo fianco. 

Sarà importante anche la duttilità di Pulisic, che potrà anche essere schierato da mezzapunta (in caso di 4-2-3-1) o da esterno come alternativa a Leao. Senza contare, poi, il rientro di Bennacer, che consentirà a Pioli di avere maggiori opzioni a centrocampo o sulla trequarti.

 

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