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Foto con Totti sui social, indagine della Procura sull'arbiro Giacomelli

È l'arbitro di Lazio-Torino. Class-action dei tifosi laziali che chiedono i danni

20 Dic 2017 - 12:50

È bufera attorno a Pietro Giacomelli, l'arbitro di Trieste finito al centro delle polemiche dopo la direzione di gara di Lazio-Torino. La Procura della Federcalcio ha aperto un fascicolo sulla base delle notizie stampa su una foto che il fischietto ha pubblicato sulla propria pagina facebook nella quale compare assieme a Totti, nella quale il capitano giallorosso sta calciando un rigore concesso proprio da Giacomelli. Rischia il deferimento.

Giacomelli rischia il deferimento. La Procura sta indagando sull'attività del direttore di gara. I motivi sono due. Innanzitutto l'arbitro di Trieste ha utilizzato i social network nascondendosi dietro ad un nickname ('Jack O'Melly'), attività non consentita dal regolamento arbitrale. Inoltre, sulla propria pagina facebook ha scelto come immagine di copertina una foto in cui Francesco Totti sta calciando un rigore e sullo sfondo c'è proprio Giacomelli, che aveva appena concesso quel calcio di rigore (piuttosto discutibile, assegnato nel recupero di Roma-Samp della scorsa stagione per un presunto fallo di Skriniar su Dzeko).

Non è tanto la foto ad aver fatto scattare l'indagine: i tifosi della Lazio hanno rintracciato il profilo del direttore di gara il giorno successivo a Lazio-Torino, la contestatissima partita dell'Olimpico dell'11 dicembre nella quale Giacomelli ha utilizzato il Var per espellere Immobile e non per concedere il rigore alla Lazio per il netto fallo di mano di Iago Falque. Il regolamento Aia vieta agli arbitri la "partecipazione a gruppi di discussione, posta elettronica, forum, blog, social network o simili in modo anonimo, ovvero mediante utilizzo di nomi di fantasia o nickname atti a impedire l'immediata identificazione del suo autore".

Non bastasse l'indagine della Procura, ecco anche la class-action dei tifosi della Lazio che contestano l'operato di Giacomelli e del Var Di Bello in Lazio-Torino.

Per conto dei tifosi biancocelesti, si è mosso quindi lo studio legale Previti, che ha notificato il risarcimento dei danni causati a ogni singolo tifoso, "leso nel proprio diritto di poter vivere la propria passione sportiva al riparo da condizionamenti illeciti, in quanto fondati su condotte connotate da inaccettabili profili di colpa". I promotori dell'azione legale, contestano la condotta dei due arbitri "gravemente e del tutto immotivatamente discostata da quanto stabilito dal regolamento del Giuoco del Calcio, dalla "Guida Pratica AIA" e dalle successive raccomandazioni del Settore Tecnico in tema di rilevazione del fallo di mano, privando la squadra di un sacrosanto calcio di rigore", con l'aggravante che l'intervento del Var "è stato richiesto in merito al contatto tra il difensore del Torino Burdisso e l'attaccante della Lazio Immobile, in occasione del quale è stato commesso l'ulteriore errore dell'espulsione del giocatore della Lazio, lasciando impunito il giocatore del Torino".

Errori che "integrano - si legge ancora nell'atto recapitato ai due fischietti - gli estremi di una vera e propria responsabilità professionale a carico dei direttori di gara", affinché "si affermi con forza il principio di responsabilità anche con riferimento all'operato degli arbitri, attori, al pari delle altre componenti (tifosi, società, calciatori) di uno spettacolo che non può permettersi di essere falsato da decisioni dei direttori di gara palesemente errate e addirittura in contrasto con le regole ufficiali del gioco".

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